Uno dei settori maggiormente colpito dalla pandemia, è stato quello delle costruzioni. Astaldi (MIL:AST), tra i titoli quotati in Piazza Affari appartenente a quel settore, ha pagato pesantemente il crollo delle Borse di fine febbraio. Ma sta scontando negativamente anche lo stop ai cantieri, che non ha riguardato solo l’Italia ma il resto del mondo, come Cina e India.
Ma il fiume di denaro in arrivo dall’Europa vale più di una scommessa su questo titolo. Per l’azione può essere vicino il momento del riscatto. Ecco l’analisi dell’Ufficio Studi di ProiezionidiBorsa.
Astaldi prevede un risultato positivo per fine anno
Il gruppo delle costruzioni ha annunciato per fine anno ricavi per 1,5 miliardi di euro. Inoltre, ha previsto di arrivare ad avere a fine 2020, una posizione finanziaria netta di 300 milioni. Dati che il mercato ha accolto con entusiasmo, spingendo sugli acquisti del titolo. Il 16 settembre l’azione aveva avuto una giornata felice con un bel rialzo, grazie anche alle previsioni diffuse dalla società per il 2020.
Purtroppo il rimbalzo è durato solo una giornata. Il titolo azionario sta vivendo un lungo trend discendente, ma i prezzi sono in vista di un supporto su cui potrebbero invertire la corsa. E la reazione dei mercati al dato sul bilancio, ci fa capire che l’inversione potrebbe essere vicina. Sia per fattori tecnici (arrivo in area di supporto), ma anche per un altro importante motivo.
Il fiume di denaro in arrivo dall’Europa vale più di una scommessa su questo titolo
La grande scommessa per Astaldi, e per tutto il settore delle costruzioni, arriva dai fondi del Recovery Plan. E’ probabile, che con l’arrivo del fiume di denaro dall’Europa, ci siano grandi investimenti nelle opere infrastrutturali. Con una forte ricaduta positiva sull’intero settore delle costruzioni e quindi anche di Astaldi.
Il titolo ha iniziato la settimana in calo con i prezzi attorno a 0,4 euro. Dal 15 giugno l’azione sta scendendo senza sosta e oramai è arrivata in zona 0,35 euro. Questo può essere considerato un livello di supporto; è da qui che è partito il rimbalzo di marzo.
In realtà a marzo i prezzi sono scesi fino a 0,30 euro minimo storico. Ma area 0,35 euro è considerato un livello di prezzo capace di sostenere la discesa e fare da trampolino per una inversione del trend.
In conclusione
Ci attendiamo dal titolo che i prezzi possano scendere fino a 0,35 euro e poi qui possano invertire. Naturalmente non è escluso che nelle prossime sedute, l’azione possa tornare a salire senza arrivare a 0,35 euro. Il primo segnale arriverebbe da una chiusura sopra 0,42 euro. Un segnale attendibile di inversione del trend si avrebbe con una chiusura settimanale sopra 0,45 euro.