Il Fantacalcio è l’estensione moderna dei fantasy game statunitensi. Questa pratica nasce nel 1988 in occasione dei campionati Europei di calcio. Tutto nasce per gioco, 7 ragazzi si ritrovano a Milano presso un bar e inizia la prima storica partita al Fantacalcio. Nel 1990 diviene un gioco di massa, quattro anni dopo la Gazzetta dello Sport crea un vero e proprio campionato. Il Fantacalcio da un gioco tra amici si è trasformato in una vera e propria attività. Chi gioca punta a vincere ricchi premi o somme di denaro. Perciò oggi il Fisco può “divertirsi” con i giocatori di Fantacalcio. Molti si chiedono come il Fisco può entrare a gamba tesa durante un campionato di Fantacalcio. I giocatori si preoccupano più di centrare il fantascudetto ma senza rendersi conto che poi potrebbero iniziare i guai con le tasse.
Quando il Fisco entra in partita
Quando si gioca al Fantacalcio e ci sono premi in denaro è meglio stare attenti. Gli importi accreditati con bonifico bancario, su carta di credito o mediante Paypal non sfuggono all’occhio del Fisco. Per non avere problemi meglio indicare la somma vinta nella dichiarazione dei redditi. Le tasse si pagano in base all’aliquota Irpef. Le vincite di premi in denaro vanno indicate nei redditi diversi. Questa sezione raccoglie le vincite alle lotterie, ai giochi e alle scommesse oppure ai premi in denaro da riconoscimenti.
Meglio che rimane un gioco
Il Fantacalcio non ha un regolamento e non è disciplinato dalla Legge. Se non si vogliono avere noie con il Fisco meglio puntare su un “gioco” pulito ai fini del divertimento. In questo caso il Fantacalcio non è considerato un gioco d’azzardo e viene definito nella categoria giochi di sorte. L’Agenzia delle Entrate su questo tema si è espresso per fare chiarezza. L’Amministrazione finanziaria non deve rilasciare nessuna autorizzazione quando si gioca al Fantacalcio nell’alveo dei familiari e degli amici. In questo caso non c’è nessun soggetto che agisce con la veste di sostituto d’imposta e non sarà operata alcuna ritenuta alla fonte sui soldi vinti. Il Fisco può “divertirsi” con i giocatori di Fantacalcio solo di fronte ad un lampante gioco con soldi in premio.