Il debito pubblico spiegato in modo che possano capirlo tutti

debito pubblico

Il debito pubblico spiegato in modo che possano capirlo tutti. Sapete chi possiede il debito pubblico italiano? No? Bene, ve lo diciamo noi.

Risparmiatori italiani: 5,7%

Banca d’Italia: 17,4%

Non residenti in Italia: 30,3%.

Istituzioni finanziarie italiane: 18,9%

Altre istituzione finanziarie residenti in Italia: 27,7%

Questo è il debito pubblico italiano diviso per settore di investitori (e possessori) del medesimo. Che fondamentalmente sono i cinque che abbiamo delineato. Da questa semplice lista si capiscono molte cose del debito pubblico italiano. Seguiteci, perché leggerete del debito debito pubblico italiano spiegato in modo che possano capirlo tutti.

Prima di tutto, la percentuale di debito in mano agli italiani è parecchio esigua. Solo il 5,7% del totale è direttamente nelle tasche degli italiani. E’ pur vero che un altro 18,9% è in possesso di istituzioni finanziarie della penisola, il che porta il totale al 26,6%. Ma in Giappone, tanto spesso citato a (s)proposito di criticità del debito pubblico, questa percentuale è del 97%. Tranquillizza il fatto che la quota in mano a Bankitalia sia piuttosto cospicua, con il suo 17,4%. Unita a quanto hanno i risparmiatori e le istituzioni finanziarie, raggiungiamo un 44%. Però il restante 56% è in mani straniere. Questo dato deve far riflettere. La maggioranza del debito italiano non è in Italia. Non lo sapevate, vero? Il debito pubblico spiegato in modo che possano capirlo tutti. Continuate a leggere…

Il debito pubblico spiegato in modo che possano capirlo tutti

A fine giugno il totale del debito pubblico italiano sarà tra 2.424 e 2.529 miliardi. A fine anno, secondo le stime più accreditate, sarà tra 2.550 e 2.589 miliardi. Quindi in crescita. E, come sapete e leggete ovunque, e sentite alla televisione, il debito dovrebbe scendere, non salire, per consentirci di respirare un po’ come nazione. I rating (cioè i giudizi) sul nostro debito sono tutti molto vicini alla soglia “junk”, cioè spazzatura. Sapete cosa significa? Che se diventasse davvero tale, il nostro debito verrebbe scaricato da chiunque lo avesse in portafoglio. Perché? Perché non rispetterebbe più dei canoni di valore che tutti gli investitori istituzionali devono tenere quando si parla di debiti statali.

E per noi sarebbe un problema enorme, perché farebbe la stessa cosa anche la BCE. Perché quella cifra in possesso della Banca d’Italia, se non lo sapete, è tale in quanto i soldi per quegli acquisti ce li mette proprio la BCE, che compra il nostro debito all’asta attraverso Bankitalia. E siccome il nostro debito pubblico, al momento, è praticamente garantito solo dagli acquisti della BCE, capite bene che se mancassero anche solo questi… La frase potete finirla anche voi, tanto avete capito il senso.

Cosa fare?

L’Italia deve rilanciarsi attraverso due processi: 1) massicci investimenti sia pubblici che privati, soprattutto i secondi 2) massiccia defiscalizzazione per imprese e privati. Solo così potremo davvero ridurre il debito pubblico. Solo così potremo non dover più dipendere dagli altri.