Se pensiamo all’estate, pensiamo al costume da bagno per eccellenza, il bikini. Sebbene la sua diffusione sia cominciata nel ventesimo secolo, la nascita del bikini risale all’Impero Romano.
Il bikini, un costume che viene dalla storia romana, nasce infatti in epoca storica antica, circa attorno al 1400 a.C.. I Romani presero l’esempio del “bikini” dagli Etruschi loro “vicini di casa” e decisero di adottarlo come indumento per il tempo libero e lo sport.
Com’era composto
Il bikini romano era composto da due pezzi, un subligaculum che si legava attorno ai fianchi a mo’ di mutanda, tipo perizoma, e da un pezzo di sopra, chiamato stophium. I due pezzi si indossavano anche sotto le toghe ed erano gli antenati della nostra normale biancheria intima.
Moltissime sono le rappresentazioni di questo “costume da bagno” nella cultura romana. Basti pensare ai mosaici di Piazza Armerina, in Sicilia, che rappresentano delle ragazze in bikini che svolgono giochi comuni dell’epoca romana. Le ragazze rappresentate infatti giocano a palla e con altri strumenti.
Il bikini, un costume che viene dalla storia romana
Il bikini quindi era visto come una sorta di “divisa” per svolgere attività di carattere sportivo. Le donne romane infatti si allenavano sin dalla tenera età per tutti gli sport. Almeno fino al matrimonio, dove lo sport veniva rimpiazzato dalle faccende di casa che le donne dovevano svolgere.
Con l’arrivo delle invasioni barbariche, il bikini si perde nei meandri della storia. Solo negli anni ’30 negli anni, successivi al dopoguerra, si è riscoperto il suo utilizzo. Si chiama così perché si voleva sottolineare la “carica sessuale” delle donne che lo indossavano. Il nome si rifà a una delle isole a largo dell’Australia dove venivano condotti esperimenti nucleari. Da lì, l’idea della prorompenza “a bomba” del costume da bagno, che ha rivoluzionato la moda e continua a farlo al giorno d’oggi.
Nonostante gli anni passati, il bikini continua a unire e dividere la moda a seconda degli stili.