Espressioni di uso comune che provengono dai grandi film

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Che il cinema sia una delle nuove arti che ha caratterizzato il ventesimo secolo, è chiaro da come questo ha cambiato il linguaggio normale. Infatti, ad oggi, tutti noi mentre parliamo citiamo almeno un film famoso, coscientemente o meno.

Ma quali sono le espressioni di uso comune che provengono dai grandi film? Vediamone almeno quattro.

Espressioni di uso comune che provengono dai grandi film: Domani è un altro giorno

Grandissima citazione presa a piene mani dal film “Via col Vento”, la frase è quella conclusiva di Rossella O’Hara. Rossella, ormai provata dalla vita, si riconsola con questa frase, a simboleggiare che tutto passa e tutto può ricominciare. Basta solo aspettare il giorno dopo.

Oh Capitano, mio Capitano

L’iconica frase dell’ancora più iconico “L’attimo fuggente” vede gli studenti del prestigioso collegio maschile di Welton, citare Walt Whitman col loro docente di letteratura, John Keating.

La poesia di Whitman infatti citava un capitano di vascello che dominava un’impetuosa tempesta e riportava a casa incolumi tutti i marinai a bordo. John Keating usa la poesia di Whitman per sottolineare il passaggio che i ragazzi stanno compiendo, dall’adolescenza a l’età adulta sotto la sua guida di “capitano”.

Elementare, Watson!

La celebre frase attribuita a Sherlock Holmes in tutti i libri e film a lui dedicati. Solo un uomo con l’intelligenza acuta come Sherlock può trovare “elementari” cose che prima ci apparivano oscure e prive di significato apparente. La frase è contenuta sia nei romanzi di Sherlock Holmes che nei vari film che sono stati prodotti durante il corso dei decenni.

Anche film per bambini: Verso l’infinito e oltre!

A chiudere una frase famosa da un cartone altrettanto famoso, “Toy Story”. La storia di due giocattoli che si ritrovano insieme per caso e che scoprono l’amicizia dopo un periodo iniziale di diffidenza. La frase è lo slogan che l’astronauta ed eroe Buzz Lightyear usa per lanciarsi in folli avventure spaziali. La frase è usatissima dai più giovani per indicare che i confini fisici non ci sono e che le scoperte sono tutte attorno a noi.

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