Nello scenario attuale potrebbe essere interessante valutare alcuni titoli bancari quotati sui mercati americani. L’ultimo trimestre ha mostrato una certa eterogeneità per queste azioni, con alcune banche che hanno sofferto a causa dei ricavi ed altre che hanno segnato interessanti performance.
La FED e i tassi
Con le recenti notizie e indiscrezioni, è ormai diventata quasi certezza che le FED procederà a un taglio ai tassi di interesse. Diciamo quasi, perché, come analizzato in altre sedi, Powell potrebbe addirittura “conservare” questa mossa per periodi di crisi ancora più gravi. Ed è chiaro che in una situazione di incertezza sui tassi di interesse, le banche siano coinvolte in prima linea.
La situazione in Italia
In Italia, se analizzaimo l’indice FTSE Italia All-Share Banks, notiamo come sia in una situazione complicata, dopo esser passato dai 9000 punti di aprile ai 7.400 di inizio giugno per poi arrivare agli attuali 7.770. Del resto la situazione odierna di titoli come Intesa Sanpaolo, che perde quasi tre punti percentuali e Unicredit con un -3,95%, la dicono lunga sulla situazione dei titoli bancari in Italia.
I titoli bancari in USA
Una delle cose che merita maggiore attenzione sui mercati americani riguardo ai titoli bancari, è la loro crescita in termini di capitalizzazione di mercato. Negli ultimi anni anche i dividendi di questi titoli sono cresciuti molto, complice anche una certa stabilità dell’economia e programmi di remunerazione attuati dalla FED. Detto ciò possiamo pensare di valutare due titoli bancari quotati a Wall Street che varrebbe la pena inserire in portafoglio.
La multinazionale newyorkese BNY Mellon Corporation
Questo titolo azionario è considerato un’istituzione. Bank of New York Mellon Corporation (BK), è nata dalla fusione di due storiche banche: The Bank of New York (1784) e Mellon Financial Corporation (1869). Il titolo ha iniziato l’anno in modo scintillante, portandosi a quota 54$, segnando il suo massimo annuale.
Nello stesso tempo però, complici sicuramente i margini sugli interessi netti in evidente calo, il titolo ha avuto un crollo verticale a maggio. Considerando la portata e soprattutto la tipologia (tecnicamente è una banca depositaria), questo recente crollo non dovrebbe minare i fondamentali e per questo merita di essere tenuta in considerazione.
Il gigante BoA Merrill Lynch
Se BNY Mellon è considerata un’istituzione Bank of America Merrill Lynch (BAC) lo è ancor di più. Fa parte delle cosiddette Big Four, insieme a Citigroup, Wells Fargo e JPMorgan Chase. Più del 10% dei depositi bancari degli Stati Uniti viene gestito da BoA. Questo gigante delle banche ha da poco superato le stime degli analisti sugli utili e non ha deluso da un punto di vista dei ricavi.
C’è anche da evidenziare che sta continuando a registrare un aumento nella sua clientela consumer, con le conseguenze positive che possiamo immaginare. Graficamente il titolo, dopo essersi ripreso dai minimi di dicembre scorso, è in una fase rialzista rispetto ai minimi annuali di fine maggio di 26$ e ha una quotazione attuale di 30,67$. Se aggiungiamo a tutto ciò un interessante dividend yield, sembrerebbe proprio quello più appetibile tra i titoli bancari americani.