Chiunque depositi soldi in banca vorrebbe saperli al sicuro e ancor più che i conti correnti non rischino alcunché a causa del coronavirus. Ma nei giorni in cui l’epidemia avanza inesorabile e sferra colpi micidiali all’economia del Paese la serenità dei risparmiatori italiani inizia a vacillare. Le misure governative a contenimento della piena che sta inondando anche i settori economici più forti e trainanti mirano a rassicurare gli animi. Pur tuttavia ci si chiede se i soldi in banca sono al sicuro e se occorre affrettarsi a prelevare contanti.
A breve forse si imporrà l’urgenza di avere a portata di mano liquidità vista la ventilata chiusura di molti negozi. In extremis si sta valutando l’esclusivo ricorso alla consegna a domicilio dei beni di prima necessità che molto spesso si dovrà pagare in contanti. Si registrerà una corsa agli sportelli bancomat? Gli scenari che si spalancano all’orizzonte presentano addensamenti di nubi che non lasciano presagire cosa ha in serbo il futuro prossimo.
Cosa si teme
Il timore che assale alla gola il correntista italiano riguarda i più recenti eventi che hanno determinato il crollo della borsa. Le stime aggiornate sul collasso dei mercati hanno un precipitato negativo sul piccolo risparmiatore che si sente stritolato da circostanze tanto ingestibili quanto imprevedibili. In presenza di guadagni inesistenti o trascurabili si è radicata nei risparmiatori la consapevolezza della mancata convenienza legata al deposito del denaro in banca. A ciò si aggiungano i costi di gestione, le commissioni e le imposte di bollo che gravano sulla liquidità depositata nei conti correnti. Non è forse plausibile chiedersi se almeno i soldi in banca sono al sicuro? Soprattutto in periodi di crisi quando tremano le sorti dei colossi finanziari?
I soldi in banca sono al sicuro?
Il dissesto finanziario di alcuni istituti di credito italiani ha seminato il panico tanto da far ritenere rischioso affidare i propri risparmi alle banche. In realtà, a tutela del patrimonio del correntista esiste il Fondo interbancario di tutela dei depositi che dal 1987 garantisce fino a 100.000 euro. Ne consegue che l’intestatario di un conto corrente può contare, in caso di fallimento dell’istituto di credito, sulla restituzione del proprio denaro. Grazie al Fondo, i correntisti conservano pieno diritto sulla liquidità, eccezion fatta per gli investimenti in azioni o obbligazioni. Di sicuro, fino a 100.000 euro il correntista non ha da temere anche in considerazione del fatto che il governo italiano cerca di evitare il fallimento.