I mercati sui quali è meglio essere cauti secondo gli analisti

mercati azionari

Mentre i mercati azionari statunitensi sono alle prese con l’inizio della nuova stagione delle trimestrali, gli indici a stelle e strisce aggiornano, nuovamente, i rispettivi massimi storici. Un ottimismo che viene confermato anche dai primi report presentati dalle banche USA, nello specifico JP Morgan e Goldman Sachs. Intanto in Europa la situazione vede una mattinata chiudersi con una situazione variabile. Da un lato Piazza Affari che alle 14 perdeva lo 0,3%, dall’altro un Dax che, sempre nello stesso momento, saliva dello 0,08%.

Alla base di questa scelta attendista restano ancora le varianti del Covid e le nuove misure restrittive che si delineano all’orizzonte. Inoltre ci sono alcuni fattori di tensione a livello internazionale. Recentemente, ad esempio, alcune aziende cinesi presenti sui listini statunitensi, sono state oggetto di politiche di restrizione da parte del governo di Pechino. Una notizia che ha fatto aumentare la cautela verso questi titoli. Come hanno confermato anche gli analisti di Morgan Stanley.

Anche per questo la maggior parte degli investitori osservano i mercati sui quali è meglio essere cauti secondo gli analisti.

I mercati sui quali è meglio essere cauti secondo gli analisti

Da premettere: la strategia più saggia in caso di rialzi continuati, è quella di mantenere i piedi per terra pur mantenendo un ottimismo di base. Strategia che si può attuare solo prendendo coscienza dell’effettiva situazione circostante. Partendo da questo presupposto, quindi, si può ricordare che alla fine di agosto è previsto il meeting di Jackson Hole. Non è escluso che proprio in questa occasione possa intravedersi, tra le dichiarazioni dei rappresentanti delle Banche centrali, qualche indizio su eventuali, future exit strategy.

Un appuntamento che risalta soprattutto in vista dei dati sull’inflazione USA che a giugno è arrivata a toccare una crescita pari a +0,9% rispetto a maggio. Un saldo che ha portato il risultato anno su anno a +5,4% annuo. Ed è proprio dall’inflazione che parte l’analisi di BlackRock secondo cui ormai, visto il limitato potenziale di rialzo dei titoli bancari, sarebbe il caso di prendere beneficio su questo fronte. Meglio preferire i farmaceutici e tecnologici che potrebbero resistere meglio al cambio di rotta sul versante dei tassi di interesse. Da ultimo è interessante segnalare le previsioni di Sequoia Capital, secondo le quali i finanziamenti e l’entusiasmo dimostrati verso le start up potrebbero raffreddarsi presto, in maniera significativa.