I farmaci equivalenti sono davvero efficaci come gli originali?

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I farmaci equivalenti sono davvero efficaci come gli originali? Si possono ritenere sicuri e affidabili i farmaci generici al pari di quelli di marca? Perché esiste questa grande differenza di costo e quanto si risparmia nel loro acquisto? In questa breve rassegna vi daremo delle risposte alle domande più frequenti che assalgono i consumatori circa l’efficacia e l’affidabilità dei farmaci equivalenti.

La salute personale e quella dei propri cari è una delle principali priorità che caratterizzano la società contemporanea costantemente tesa a cercare la forma perfetta. Sulla scorta di tale principio di cura, risulterebbe difficile assumere un farmaco parzialmente efficace o niente affatto curativo in caso si malessere. A tal proposito, sullo scenario farmaceutico attuale molti consumatori si pongono la domanda di amletica memoria: generico o non generico? I farmaci equivalenti sono davvero efficaci come gli originali?

Cosa sono i farmaci equivalenti e come funzionano

Cosa si intende per farmaco generico? Si tratta di un farmaco che contiene la stessa quantità di principio attivo e la stessa biodisponibilità di un altro farmaco di marca. Solitamente, i farmaci equivalenti entrano in commercio e vengono prodotti da altre aziende allo scadere della protezione brevettuale di un altro di marca. La definizione di farmaco equivalente (o generico) è stata introdotta in Italia dalla legge 149 del 2005.

Dal punto di vista farmacologico un farmaco equivalente non presenta alcuna differenza con quello di marca, tant’è che si parla di bioequivalenza al riguardo. Quello che potrebbe cambiare tra le due tipologie di farmaco è la tecnologia farmaceutica con la quale si producono. Un’altra possibile variazione esistente tra i due potrebbe riguardare la diversa composizione. Sebbene vi possano essere alcune di queste differenze, tuttavia, dal punto di vista farmacologico non ci sono rimarchevoli disparità.

Che differenza tra gli equivalenti e i medicinali di marca?

Sulla scorta di tali premesse, possiamo dire che i farmaci equivalenti sono davvero efficaci come gli originali? Dal momento che sul piano farmacologico si registra una certa bioequivalenza, ne consegue che l’efficacia dell’uno equivalga all’efficacia dell’altro. Una ragguardevole differenza da registrare si ritrova certamente nel costo. Difatti, laddove i farmaci “di marca” presentano un determinato costo, quelli equivalenti possono avere dei prezzi ridotti fino all’80% in meno. A prezzo più basso non corrisponde una inferiore qualità secondo i dati rilevabili sulla bioequivalenza.

Allora perché costano meno? Le ragioni che sottendono la differenza di prezzo sono tutt’altre e di altra natura.  I costi di ricerca e di promozione che la casa farmaceutica ha sostenuto per il brevetto del farmaco di marca, non riguardano i farmaci equivalenti. In buona sostanza i farmaci generici, quando entrano in commercio, non devono ammortizzare tali spese per la commercializzazione come accade quando il principio attivo è coperto dal brevetto.

Come risparmiare sull’acquisto di farmaci

In ultima istanza, la scelta dell’uno o dell’altro resta ugualmente libera e coinvolge tanto gli specialisti quanto i pazienti. Certo è che con l’acquisto degli equivalenti si evidenzia un forte risparmio.

A proposito di risparmio, inoltre, è utile ricordare che le spese farmacologiche che si sostengono durante l’anno, sono rimborsabili grazie alle detrazioni nel 730. Per maggiori dettagli si invita alla lettura dell’approfondimento qui.