Accordo in extremis, sui confini del tetto del mondo e la paura del crollo delle Borse mette tutti d’accordo.
Dopo diversi scontri di confine tra i due paesi più popolosi al mondo (India e Cina) ed entrambi armati con numerosi ordigni nucleari, sembra che sia stato trovato un accordo “positivo” per la questione dei territori di confine sull’Himalaya.
Il portavoce cinese ha definito il nuovo corso diplomatico una cosa molto positiva. Questo permetterà di raggiungere un accordo sicuramente vantaggioso per entrambe le parti in causa.
Ricordiamo che, fino a pochi giorni fa i giornali cinesi riportavano che l’esercito era pronto per qualunque intervento.
L’ ELP ( esercito cinese di liberazione popolare) questo è l’acronimo per le forze armate della Cina, alcune settimane fa aveva compiuto proprio sul confine con l’India una impressionante esercitazione militare con migliaia di soldati.
Queste grandi manovre si sono svolte con centinaia di mezzi corrazzati e con migliaia di paracadutisti.
Il messaggio inviato dalla dirigenza cinese era il seguente: queste truppe possono essere schierate in poco tempo anche per un eventuale attacco, come era già successo nel 1962.
Questo sfoggio di muscoli ha dato i risultati positivi in quanto il ministro indiano per gli affari esteri ha comunicato che si potranno risolvere pacificamente le situazioni nelle zone di confine.
Tregua armata tra Cina e India sul tetto del mondo
Gli stessi media indiani hanno comunicato che i comandanti militari di divisione di entrambe le parti si sono incontrati in questa fase di disimpegno bellico.
Tutto questo è avvenuto perché gli alti comandi militari di entrambi i paesi si sono incontrati in una atmosfera cordiale e molto positiva.
La paura del crollo delle Borse mette tutti d’accordo
Dopo la epidemia di coronavirus, nessuna di queste potenze si è sentita di tirare troppo la corda.
La crisi non è risolta, è soltanto rimandata. Questa, non è relativa ai soli aspetti di confine tra i due paesi, ma è collegata al problema della nuova via della seta, che penalizza enormemente il continente indiano.
La questione politica era così importante che lo stesso Donald Trump a fine maggio si era proposto per poter mediare la controversia.
Questo aiuto da parte della Casa Bianca è stato, almeno per adesso, rifiutato da entrambi i contendenti.
Quindi per adesso questa emergenza è stata sventata.
Adesso entrambi i paesi possono indirizzare i propri sforzi ad affrontare le problematiche legate alla epidemia, in particolar modo l’India.
La Cina e il suo mercato finanziario sembrano quelli che avranno più possibilità di recupero.
L’India, non ancora uscita dal problema del coronavirus, sembra che avrà più problemi almeno nel breve periodo.
La Borsa indiana, molto più tecnologica di quella cinese, probabilmente potrà dare segnali molto positivi nel medio e lungo periodo, in particolare nei settori legati alla informativa, cyber sicurezza ed intelligenza artificiale.
Ma in questo momento avrà maggiori difficoltà rispetto a quella cinese.