Hai 47.000 euro di debito, e nessuno ha mai avuto il coraggio di dirtelo

debito pubblico

I tempi in cui l’Italia offriva titoli di Stato con rendimenti a doppia cifra  (rendendo nel giro di pochi anni un debito pubblico insostenibile) sono ormai lontani.

Ma le politiche dei Governi degli ultimi 50 anni hanno comunque generato il fardello per il quale un bambino appena nato ha già virtualmente un debito rilevante sulle sue spalle

Hai 47.000 euro di debito, e nessuno ha mai avuto il coraggio di dirtelo

Calcolare qual è il debito in capo a ogni singolo italiano è davvero semplice.

Basta dividere l’ammontare del debito pubblico italiano che puoi consultare sul counter  sul sito Bruno Leoni che scorre inesorabilmente, per il numero di abitanti che puoi conoscere sul sito Italiaora

Ebbene facciamo insieme questa banale divisione:

Debito attuale: 2.503.007.693.140 euro
Numero abitanti circa 60.000.000

Da questa banale divisione scopriamo che sulle spalle di ogni italiano c’è una quota di debito pubblico di quasi 41.700€

E’ il caso di preoccuparsi?

In realtà vorrei subito tranquillizzare i  genitori italiani sfatando questo “falso mito” per cui ogni neonato ha una sorta di peccato originale nascendo su una montagna di debito.

Tutti i  principali Paesi industrializzati hanno un debito. Non esiste un Paese senza debito in quanto è uno dei modi in cui gli Stati oggi “creano” moneta.

Inoltre se ci pensi non esiste debitore senza creditore quindi bisogna chiederci nelle mani di chi sono i titoli di Stato che rappresentano la quasi totalità del debito pubblico?

Secondo Wikipedia  il 46,15% è detenuto dalla Banca d’Italia o da istituzioni finanziarie italiane. Il 9,58% è posseduto da altri residenti, mentre il restante 44,27% è allocato all’estero.

In sostanza più che più che un debito siamo di fronte a  un giroconto contabile di ricchezza tra Stato e privati.

Hai 47.000 euro di debito, e nessuno ha mai avuto il coraggio di dirtelo fino ad oggi! Ma ora che lo hai saputo è bene adeguare le proprie abitudini finanziarie.