Un focus per capire quali sono gli scherzi della vista che ci costano troppo quando si fa spesa.
“Occhio non vede cuore non duole”. Un detto popolare che rimanda a questioni di cuori più o meno infranti. Della serie, alle volte, è meglio non vedere nulla, per non dispiacersi di condotte discutibili del partner o di persone che comunque ci stanno a cuore. Ma oltre al cuore, c’è anche dell’altro che potrebbe dolersi di quello che ci passa sotto lo sguardo. Vediamo quindi quali sono gli scherzi della vista che ci costano troppo quando si fa spesa.
I prezzi a cifra tonda
La prima cosa su cui bisognerebbe tenere alta l’attenzione e la guardia sono i prezzi dei prodotti in vendita. “Che scoperta!” verrebbe subito da dire. Ma la cosa non è così scontata, vediamo perché. Il primo distinguo va fatto tra i prezzi a cifra tonda e quelli infarciti, in qua e là, di qualche nove. Sui prezzi a cifra tonda non c’è nulla da dire, in quanto se sta scritto che un prodotto costa 100 euro quello è, senza inganni di sorta.
La regola dei 9
La cosa si fa ben diversa, invece, quando i prezzi contengono la cifra 9 in seconda o terza posizione. In tal caso il trucco visivo è in agguato. E qui chi pone in vendita articoli, ad asempio a 99,90 euro, fa il suo gioco. Viene cioè cavalcata l’onda dell’illusione ottica dell’acquirente che vede scritto 9 e quindi tende a percepire un prezzo sulla novantina, quando invece mancano dieci centesimi per i cento euro.
Le tessere sconto
Un altro escamotage che gioca sempre sui numeri è quello delle tessere sconto. L’intento dichiarato è quello di produrre un risparmio per il cliente, in realtà, può accadere ben altro. E’ piuttosto frequente alla consegna della tessera completata dei punti, sentirsi chiedere un’aggiunta in denaro. Che si tratti di uno o due euro, poca importa. L’operazione è quella di sollecitare i clienti all’acquisto di certi prodotti, in un limitato arco di tempo, con la prospettiva di un futuro regalo.
L’inganno dei regali
In realtà che si tratti di un vero e proprio regalo è alquanto discutibile. In quanto sono stati acquistati dei prodotti, peraltro a prezzo pieno, ai fini dell’accumulo punti. Per di più, in fase finale si deve pure fare un’integrazione in denaro. Se questa operazione si ripete più volte nell’arco dell’anno e si moltiplica per quanti sono i componenti di una famiglia, si capisce bene a cosa si va incontro.
Piuttosto di potrebbe dire che quelle immagini apparse sulla cartellonistica pubblicitaria di soffici asciugamani di ciniglia o di piatti dal design esclusivo, hanno giocato bene al nostro interno. Ci si imbarca quindi in estenuanti acquisti e raccolte all’ultimo punto, pur di aggiudicarsi quello pseudo regalo. Ecco quindi quali sono gli scherzi della vista che ci costano troppo quando si fa spesa.