Gli Esperti di ProiezionidiBorsa hanno preso, spesso, in analisi le prestazioni erogate dall’INPS a favore di varie categorie di cittadini. L’Ente previdenziale non si occupa solo del pagamento delle pensioni. Infatti, è anche il principale attore delle politiche assistenziali e sociali decise dal Parlamento. Inoltre, l’INPS, nel corso degli anni, ha integrato altri Istituti previdenziali soppressi nel tempo dai vari Governi. In questo articolo tratteremo proprio alcune prestazioni erogate dall’INPS a seguito dell’accorpamento con l’ENAM. Ad esempio, un rimborso fino a 3.000 euro dall’INPS grazie ad un Ente soppresso a favore di alcuni lavoratori della scuola. L’INPS prevede infatti un’apposita gestione dedicata ad insegnanti, dirigenti e personale amministrativo della scuola statale dell’infanzia e primaria. Questi lavoratori rientravano in passato nelle categorie previste dalla Legge 1213/1967 che regolava l’attività dell’ENAM.
Una storia travagliata
L’Ente Nazionale di Assistenza Magistrale, meglio conosciuto con l’acronimo ENAM è stato un Ente pubblico oggi soppresso. Istituito con il D.Lgs 1346/47, l’Ente garantiva le tutele per il personale delle scuole materne ed elementari. Nei primi anni di attività, l’ENAM riunì sotto la propria gestione l’Istituto orfani dei maestri elementari e di assistenza magistrale. Il mandato governativo comprendeva sia attività di previdenza che di assistenza a favore dei lavoratori delle scuole materne ed elementari. Ad esempio, l’Ente gestiva una cassa di microcredito che poteva erogare finanziamenti fino a due mensilità di stipendio. La Legge 122/2010 ha soppresso l’ENAM e incaricato l’INPDAP a subentrare alle relative attività. L’anno successivo, con la Legge 214/2011 l’INPDAP è confluito nell’INPS che, quindi, garantisce le prestazioni in favore degli aventi diritto. Per questo, oggi, i lavoratori delle scuole primarie e dell’infanzia possono ottenere fino a 3.000 euro dall’INPS grazie ad un Ente soppresso.
Fino a 3.000 euro dall’INPS grazie ad un Ente soppresso
Oggi l’INPS deve garantire il rispetto delle prestazioni assistenziali dell’ENAM mantenendone i criteri e le modalità. Le norme citate hanno, infatti, previsto che le integrazioni non causino pregiudizio agli assistiti. Oggi insegnanti di scuole elementari e materne, i relativi dirigenti e gli impiegati amministrativi possono richiedere alla gestione ENAM dell’INPS diverse prestazioni. Rientrano tra questi benefici: gli assegni di frequenza, i contributi formativi e gli assegni di solidarietà. Inoltre, l’INPS rimborserà le spese sanitarie sostenute dagli assistiti fino a 3.000 euro. Rientrano in questa copertura il coniuge, i figli fino a 26 anni, i genitori a carico, oltre agli eventuali familiari conviventi inabili. Le tutele coprono anche il vedovo a carico dell’assicurato al momento del decesso. Una garanzia simile alla reversibilità per i soggetti a carico di un pensionato deceduto. Abbiamo trattato questa tutela poco nota in un recente approfondimento.