Ecco quante volte si può usare l’olio per friggere le pietanze

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Se vi chiedessero quando è possibile smaltire l’olio che utilizzate per friggere, sapreste trovare una risposta certa? Ebbene, questa informazione è di fondamentale importanza per chi desidera godere del gusto piacevole della frittura senza arrecare danno alla salute. Ecco quante volte si può usare l’olio per friggere le pietanze, lo spieghiamo indicandovi i segnali che vi fanno capire quando il liquido è esausto.

Quali sostanze nocive per l’organismo sprigiona l’olio esausto

Sappiamo tutti che abusare del cibo fritto non caratterizza una pratica particolarmente salutare. Ad aggravare la situazione, ci si mette anche lo stato di conservazione dell’olio che, è bene sempre monitorare durante le operazioni di frittura. Ad andare in soccorso degli amatori di tale pratica di cottura, si possono individuare dei segnali che indicano lo stato di salute dell’olio stesso.

Perché è importante che la temperatura dell’olio non sia eccessivamente elevata? Secondo una ricerca scientifica presente sulla rivista scientifica Food Chemistry, l’olio eccessivamente caldo favorisce la formazione di aldeide ossigenata. Si tratta di un particolare composto chimico che potrebbe rivelarsi particolarmente danno per l’uomo. Questo dato dimostra come riscaldando più volte lo stesso olio per la frittura, la formazione di tale composto chimico aumenti. Sulla base di questi dati, possiamo dunque effettuare una distinzione tra: le tipologie di olio che è preferibile utilizzare per friggere e dopo quanto tempo si deve operare il corretto smaltimento dello stesso.

Ecco quante volte si può usare l’olio per friggere le pietanze

Oltre alla formazione di aldeidi, non certamente rilevabile in casa, un elemento utile nella scelta dell’olio ideale per friggere è il punto di fumo alto. Più l’olio tarda a raggiungere tale punto, meglio sarà per la pratica di frittura. Alcuni oli, come quello di girasole ad esempio, presentano una elevata formazione di aldeide in brevissimo tempo. Questo lo rende un olio poco indicato per il riutilizzo in frittura. Un olio ben più indicato, invece, è quello d’oliva. Quest’olio presenta una punto di fumo intorno ai 180° e sprigiona una quantità inferiore di aldeidi.

Quando si utilizza l’olio per frittura, inoltre, è importante che il liquido non raggiunga temperature estremamente elevate, non lasci fumi e non si bruci. Se ciò dovesse verificarsi, la soluzione migliore è quella di non utilizzarlo più e smaltirlo. Altri elementi che si devono considerare è che l’olio non diventi schiumoso né eccessivamente scuro. Non deve presentare sedimenti o troppe scorie ed anche se dovesse cominciare ad avere un cattivo odore sarà bene smaltirlo.

Quante volte si può utilizzare l’olio per friggere dunque?

Ebbene, la risposta non è univoca ma deve tener conto di alcune variabili che vi abbiamo mostrato. Inoltre, dovete tener conto che l’olio tende a conservare gli odori dei prodotti che si friggono. Questo suggerisce di evitare fritture multiple di cibi differenti. Tenendo ferma la premessa che il numero di volte di riutilizzo varia anche in base al cibo che si frigge, quante volte riutilizzare l’olio da frittura? Nella generalità dei casi l’olio non si dovrebbe usare per più di 2-3 volte. Inoltre, si deve ricordare che dopo l’utilizzo è buona prassi quella di filtrarlo per eliminare i residui.

Attenti, inoltre, a non mescolare olio fresco con quello già utilizzato. In questi casi, sarò sempre meglio sostituire completamente quello esausto.

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