Ecco quali lavoratori hanno diritto alla pensione minima di 524 euro al raggiungimento di questa età e a chi invece non spetta

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Quando si parla di pensione minima i lavoratori sono portati a pensare che sia le pensione che spetta a tutti a 67 anni. Ma non è così. L’unica forma di aiuto che lo Stato offre a chi non raggiunge il minimo contributivo, infatti, è l’assegno sociale. Ma si tratta di una misura che spetta solo in presenza di redditi pari a zero o di esigua entità. E l’importo dell’assegno sociale, tra l’altro, è di 468 euro circa. La pensione minima, invece, prevede un importo di 524 euro ma spetta solo a determinate condizioni.

Che cos’è?

Iniziamo con il capire cosa è la pensione minima, priva di addentrarci sul diritto e i requisiti. Si tratta dell’integrazione al trattamento minimo delle pensioni che hanno un importo mensile molto basso. Se l’assegno mensile che il pensionato deve ricevere è inferiore al minimo vitale, lo Stato lo integra portandolo a 524 euro di importo.

Ma questo beneficio Non viene riconosciuto a tutti. Ecco quali lavoratori hanno diritto alla pensione minima: per vedersela riconoscere avere diritto alla pensione di vecchiaia e, quindi:

  •  aver compiuto i 67 anni di età;
  •  aver versato almeno 20 anni di contributi.

Con la domanda di pensione di vecchiaia, poi, si calcola l’importo spettante al lavoratore. Se tale importo non raggiunge la cifra preannunciato dalla legge viene integrato al trattamento minimo.

Ecco quali lavoratori hanno diritto alla pensione minima di 524 euro al raggiungimento di questa età e a chi invece non spetta

Per avere diritto all’integrazione al trattamento minimo a 524 euro bisogna essere titolari di pensione di vecchiaia. La maggiorazione spetta anche ai titolari di assegno ordinario di invalidità. Ma i necessario essere anche in possesso dei requisiti reddituali previsti dalla normativa. Perché l’aiuto da parte dello Stato spetta solo ai pensionati bisognosi.

Inoltre è da considerare che l’integrazione spetta solo ai lavoratori la cui pensione è stata liquidata con il sistema misto. Necessario, quindi, per averne diritto è l’aver versato contributi prima del 1 gennaio 1996. Per chi ricade nel sistema contributivo puro l’integrazione al trattamento minimo non è riconosciuta, infatti.

Quali sono i redditi necessari per avere diritto alla pensione minima di 524 euro? Si devono prendere in considerazione non solo i redditi personali ma anche gli eventuali redditi coniugali. Nello specifico la normativa richiede per il pensionato non sposato:

  • se possiede redditi fino 6.816,42 euro l’integrazione è riconosciuta in forma intera
  • se possiede redditi superiori a 6.816,42 euro ma inferiori a 13.632 euro l’integrazione spetta in forma parziale.

Invece se il pensionato è coniugato, oltre a soddisfare i limiti per il reddito personale deve restare anche in quelli coniugali (propri più quelli del coniuge) che non devono superare:

  • 27.265,68 euro per l’integrazione a 524 euro;

34.082,1 euro annui per l’integrazione al trattamento minimo parziale.