Ecco perché alcuni cibi tanto amati rischiano di scomparire nel giro di pochi anni

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Ogni volta che si getta una carta a terra o la plastica va a finire in uno dei grandi fiumi del mondo una tavoletta di cioccolato muore. La realtà non corrisponde letteralmente alla frase precedente ma ci si sorprenderà nel venire a conoscenza di una lunga lista di cibi che rischiano di scomparire a causa dei cambiamenti climatici. Tra questi ve ne sono una serie che rientrano tra i più amati dai consumatori come olio d’oliva, cioccolato e avocado. In questo articolo si scopre perché questi prodotti sono in via di estinzione: ecco perché alcuni cibi tanto amati rischiano di scomparire nel giro di pochi anni.

La crisi dell’agricoltura nei campi

I primi segnali di pericolo provengono dalle coltivazioni di olio d’oliva e di pomodori; questi due prodotti sono all’apice della piramide del Made in Italy e stanno subendo un calo di produzione vertiginoso. Insieme a olio e pomodori ci sono tanti altri prodotti la cui produzione non corrisponde alla domanda del mercato. Inoltre, se si guarda ai metodi di produzione si vedrà che solo una piccola percentuale nasce da agricoltura biologica ed ecosostenibile. Ecco quali cibi rischiano di non arrivare più sulle tavole delle persone in tutto il mondo.

Ecco perché alcuni cibi tanto amati rischiano di scomparire nel giro di pochi anni

Il cioccolato è il primo della lista secondo lo studio dell’International Center for Tropical Agriculture (2018). Le mutazioni climatiche in Ghana e costa d’Avorio, tra i maggiori produttori di cioccolato, determinano un clima sfavorevole per questa pianta. Il cacao, quindi il cioccolato è destinato a diventare sempre più caro e difficile da acquistare entro il 2030. La soluzione? Trovare altri luoghi il cui ecosistema è adatto alla produzione di cacao.

Il caffè delle piantagioni in Brasile, Colombia, Indonesia e Vietman è messo a rischio dall’aumento delle temperature e dalla variazione dell’intensità delle piogge. Le piantagioni hanno subito numerosi attacchi da parte di malattie e parassiti proprio dovuti a queste modifiche climatiche.

Il miele è un alimento da tempo inserito nelle black lists dei cibi in via d’estinzione. Le api muoiono in massa a causa di siccità, alluvioni o variazione repentina del tempo; ad aggravare la situazione l’uso massivo di pesticidi e veleni per la coltivazione. Si evidenzia un calo della produzione di miele in Europa di quasi il 70%.

Il vino e la sua produzione dipendono moltissimo dal clima e dagli agenti atmosferici. Lo studio dell’Institut National de la Recherche Agronomique (2020) afferma che entro il 2050 più del 56% delle aziende vinicole potrebbero chiudere per l’aumento delle temperature. In più si vedrà una migrazione delle coltivazioni di viti in altri luoghi con terreni posti ad altitudini maggiori.

Cosa ne sarà allora del vino d’eccellenza italiano?

I cereali alla base della dieta mediterranea e non solo sono messi a rischio dall’innalzamento delle temperature. Pare che riso, grano, mais, soia rischiano di diminuire la percentuale di produzione del 16% entro il 2050 specialmente nel Sud Est Asiatico. Lo stesso accade con le piantagioni di arachidi dell’America Latina.

Ecco perché alcuni cibi tanto amati rischiano di scomparire nel giro di pochi anni. Ecco anche perché le Istituzioni mondiali insieme ai singoli cittadini di tutto il globo dovrebbero fare qualcosa di concreto per invertire la rotta.

Approfondimento

Prodotti pericolosi provenienti dall’estero che non dovresti mai comprare.

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