Dove sono finiti i soldi risparmiati dalle famiglie italiane durante il lockdown

risparmio, soldi, investimento

La Redazione di ProiezionidiBorsa ha riferito più volte della forte contrazione dei consumi registrata tra marzo e maggio. I 70 giorni di lockdown hanno fortemente danneggiato l’economia italiana e molte famiglie hanno visto ridursi gli incassi mensili. Tanti lavoratori autonomi non hanno potuto lavorare e per buona parte dei dipendenti è scattata la Cassa Integrazione.

Le famiglie hanno quindi dovuto necessariamente ridurre i consumi. Anche per i più fortunati che non hanno registrato una diminuzione dello stipendio, la clausura ha imposto minori consumi. Gli italiani hanno quindi ripreso a risparmiare. Secondo il CENSIS, la liquidità delle famiglie è cresciuta di oltre 34 miliardi in tre mesi. Per capire dove sono finiti i soldi risparmiati dalle famiglie italiane durante il lockdown è utile analizzare l’ultimo rapporto di Assogestioni.

Un semestre di paura

Secondo le rilevazioni congiunte effettuate dal CENSIN ed Assogestioni, nei primi sei mesi del 2020 ha prevalso la pura. Il 68% degli italiani è preoccupato per il futuro e il 39% delle famiglie ha ridotto i consumi rispetto allo scorso anno. Gli italiani hanno accumulato oltre 34 miliardi di risparmi tra marzo e maggio ma paura ed incertezza non accennano a diminuire.

Solo la metà degli italiani valuterebbe un investimento in titoli di Stato, forse a causa del debito pubblico che appare insostenibile. Un’indicazione su dove sono finiti i soldi risparmiati dalle famiglie durante il lockdown arriva dai conti correnti. Per molti lasciare i soldi in giacenza in banca sembra essere la soluzione a futuri problemi di liquidità. Storicamente infatti, gli italiani non considerano l’erosione del capitale causata dall’inflazione. Né calcolano che i costi fissi dei conti in questo periodo spesso superano i rendimenti. Ma rispetto al passato, c’è una sorpresa.

Dove sono finiti i soldi risparmiati dalle famiglie italiane durante il lockdown

Non solo contanti per le famiglie del nostro Paese. Le statistiche rivelano che il 18,6% degli italiani valuta di sottoscrivere strumenti assicurativi, mutualistici ed integrativi. La vera sorpresa però arriva dal restante 30% dei risparmiatori che intende investire in fondi comuni. Un dato confermato dalla chiusura del secondo trimestre 2020 per l’industria del risparmio gestito.

Dopo un inizio 2020 in contrazione, Assogestioni ha registrato un aumento della raccolta di oltre 11 miliardi. Ad oggi gli italiani hanno investito oltre 2.250 miliardi in fondi, allocati principalmente in strumenti flessibili. Nell’ultimo periodo però, il CENSIS ha registrato un forte incremento dei comparti azionari. Le motivazioni di questa inversione di tendenza sono varie. Da un lato dobbiamo considerare l’aspetto demografico: le generazioni più giovani sono più inclini ad investire in azioni. Gli investitori di lungo corso, pur se storicamente affezionati al mondo obbligazionario, sono alla ricerca di rendimenti sui mercati.