Con il termine demenza s’intende il declino di alcune delle facoltà mentali più utilizzate durante l’attività quotidiana. Tra le conseguenze più comuni della demenza c’è la perdita di memoria. Ricercatori dell’University college di Londra hanno scoperto che uno dei fattori di rischio della demenza è un’abitudine molto diffusa tra la popolazione.
La demenza non è una precisa patologia ma il declino di una serie di facoltà cognitive. L’Alzheimer rappresenta tra il 60% e l’80% dei casi di demenza. Purtroppo, non c’è una cura per combattere questo problema mentale. Ciò che ognuno può fare per allontanare l’insorgere della demenza è mettere in atto una serie di azioni preventive. Per esempio, sempre più studi dimostrano che l’alcol è un nemico giurato del cervello. L’abuso di alcol specialmente in tre momenti precisi della vita può aumentare il rischio dell’insorgere della demenza.
La medicina ci dice che le vitamine sono importanti per il nostro organismo. La carenza di alcuni di queste potrebbe creare degli scompensi alla nostra salute. I ricercatori dell’università Exeter Medical del Regno Unito, hanno scoperto che la carenza di una particolare vitamina potrebbe aumentare il rischio di demenza.
Demenza e rischio di Alzheimer potrebbero essere favoriti da questa abitudine diffusissima che potrebbe danneggiare il cervello
Secondo uno studio dell’università college di Londra (UCL), oltre all’alcol, un’altra abitudine molto diffusa tra la popolazione potrebbe favorire la demenza. Secondo i ricercatori dell’università inglese mangiare troppo potrebbe favorire nel tempo l’insorgere di patologie neurodegenerative. Insomma l’obesità potrebbe favorire il rischio di demenza.
Lo studio ha analizzato oltre 6.500 cittadini inglesi con più di 50 anni per 15 anni. Nessuno paziente all’inizio dello studio era affetto da patologie neurodegenerative. Tra i parametri analizzati c’era anche quello dell’indice di massa corporea (BMI).
Il 7% degli individui coinvolti nello studio ha sviluppato una forma di demenza alla fine del periodo di analisi.
I ricercatori incrociando i dati dei malati, hanno scoperto che gli obesi (BMI maggiore di 30), aveva un rischio di demenza maggiore del 30%. Questo rischio era indipendente da altri fattori importanti nell’origine delle malattie neurodegenerative come età, sesso, abitudine al fumo, livello di istruzione, attività fisica. Dallo studio è emerso anche che l’aumento di peso favorisce la demenza e rischio di Alzheimer in particolare nel genere femminile.
Questa ricerca, pubblicata sull’International Journal of Epidemiology, conferma uno studio effettuato nel 2017 da un altro gruppo di medici inglesi. Quella ricerca aveva evidenziato come ogni un aumento di 14/15 kg di peso incrementasse il rischio di demenza tra il 20% e il 30%.
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