Debito pubblico americano al collasso?

Debito pubblico americano verso il collasso?

Debito pubblico americano verso il collasso?

E’ notizia di ieri che il FMI ha dichiarato insostenibile il debito pubblico americano, proiettato verso una traiettoria senza ritorno, secondo tale view.

A ben vedere, non è una gran notizia.

Abbiamo visto cosa capita in caso di shutdown.

Deve intervenire una nuova decisione dei parlamentari di innalzare il tetto del debito.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Debito pubblico americano verso il collasso? Powell e le sue dichiarazioni

Lo stesso  Powell il quale, ben prima dell’uscita della dichiarazione del FMI, ha dichiarato le stesse cose.

Del resto, i mercati puntano sostanzialmente, per la sostenibilità dei debiti pubblici, puntano a una crescita economica, che tenda a contenere il debito entro un certo livello di margine percentuale rispetto al PIL.

E’ in sostanza la logica che guida l’attuale querelle tra Italia ed UE, ma è anche la logica che segue la curva dei rendimenti.

Quando questa si inverte, porta al rallentamento economico che determina meno entrate nelle casse pubbliche.

E’ questo il vero fattore proiettivo della curva che, come sappiamo, ormai negli USA tende ad essere invertito nel tratto sino alla scadenza triennale.

Solitamente si afferma in questo ultimo periodo di tempo che Trump farebbe pressioni su Powell e co., per spingere la FED ad un ribasso dei tassi soprattutto per rilanciare la fase economica USA nel periodo preelettorale.

Debito pubblico americano verso il collasso? Trump e FED

Ma non è solo questa la preoccupazione di Trump.

Tassi più bassi rendono più sostenibile, in effetti, il debito pubblico, e consentono di guardare con più serenità alla sua mole.

E del resto lo stesso Powell ha dichiarato che, a parte l’arma dei tassi, la FED non può fare altro.

Il nodo debito pubblico quindi riguarda non solo l’Italia.

Peraltro il rapporto debito/pil negli USA si attesta sul 107 per cento, quindi decisamente inferiore rispetto a quello italiano.

Eppure la curva USA è invertita e quella italiana no.

Come si spiega?

Evidentemente i mercati ritengono più probabili maggiori tensioni sul debito USA che su quello italiano, nonostante la narrazione di questi giorni di media ed istituzioni europee contro l’Italia.

Quanto alle soluzioni, a parte l’opinione di molti commentatori di siti, va sottolineato che presso diversi economisti si va diffondendo la tesi del ritorno ad una piena sovranità monetaria legata a determinati importi di creazione di base monetaria, senza correlata emissione di titoli del debito pubblico. Una tesi che il sottoscritto sostiene da tempi non sospetti.

Debito pubblico americano verso il collasso? Stampa di moneta

In altri termini, entro determinati quantitativi, lo Stato potrebbe determinare una stampa di moneta non correlata ad emissioni di debito pubblico, ad esempio per ripagare il precedente debito o parte di questo.

Le restanti necessità finanziarie continuerebbero ad entrare nel meccanismo che coinvolge le banche centrali ed il debito, per evitare un’incondizionata libertà politica di creare troppa moneta, con rischi di particolare spinta inflazionistica.

Del resto, storicamente ci sono stati diversi esempi che dimostrano come l’economia reale, quando un sistema monetario non funziona più o diviene inefficiente, trovi adeguati sostituti.

Negli anni ’70 in Italia non circolava una sufficiente quantità di lire in piccolo taglio, quelle sotto le 1000 lire, oggi più o meno il valore di 50 centesimi di euro.

Ebbene, intervennero molte banche a creare i cosiddetti miniassegni di piccolo taglio, che le persone accettavano come moneta corrente, facendoli circolare.

In molti casi, senza neppure apporre idonea girata.

Peraltro in gran parte facendo la fortuna di alcune banche, visto che molti mini assegni neppure furono messi all’incasso ed anzi, molti li tennero come oggetti da collezionismo.

Ma come non ricordare, sempre in Italia, i pagamenti in francobolli, pacchetti di caramelle, addirittura biglietti del trasporto pubblico, a sostituzione di moneta difficile da trovare.

Una sorta di ritorno ad un mini baratto sostitutivo della circolazione monetaria.

Debito pubblico americano verso il collasso? I minibot e debito italiano

Oggi si parla dei minibot, ma esiste una differenza.

In un sistema economico la moneta sostituisce il baratto, come mezzo di pagamento, sulla base della condivisione ed accettazione da parte del sistema.

I minibot sono però pur sempre un titolo di Stato.

Se ne è parlato come mezzo sostituivo al denaro, ma nulla vieta che un minibot sia messo all’incasso, quindi non risolverebbe molto.

Anche come mezzo di compensazione tra debiti e crediti degli imprenditori verso lo stato.

Se, infatti, un imprenditore ha un debito verso lo Stato di 100 ed un credito di 200, il saldo è un credito di 100 a suo favore, e quindi potrebbe ottenere un minibot di tale importo.

Ma il minibot, come titolo di credito potrebbe essere messo all’incasso, e quindi lo Stato dovrebbe pur sempre disporre di un importo di 100 in euro e quindi l’ennesimo importo  che si aggiunge al debito già esistente.

Ma è significativo che si vada diffondendo l’idea di una moneta alternativa.

In fondo, un po’ la concretizzazione dell’idea che lo Stato possa in proprio stampare una parte del denaro necessario, senza passare dal meccanismo delle banche centrali e dell’indebitamento.

Debito pubblico americano verso il collasso? Situazione Italia

Ma sono due aspetti diversi, visto che un conto è un titolo del debito pubblico ed altra cosa è denaro che per legge si sia obbligati ad accettare nelle transazioni.

Ma si sta andando in quella direzione e di qui anche la reazione di contrarietà di Draghi.

Il rischio di inflazione non esiste, se si pongono dei limiti al sistema.

Come dico sempre, come un farmaco.

Usato nelle giuste dosi può far bene.

Usato inappropriatamente, può anche portare alla morte.

E forse di questa opportunità iniziano ad interessarsi anche al di là dell’Atlantico.

Intanto, rendendosi conto che è preferibile tenere tassi bassi per non incrementare il problema del debito…