Curva dei rendimenti e recessione: mito o realtà?

Recessione

Recentemente si è sempre più spesso parlato dell’inversione della curva dei rendimenti sui titoli di stato Usa e della possibile recessione in arrivo. Ma è proprio così? Vediamo.

Inversione curva dei rendimenti e recessione. Facciamo chiarezza

Quello che è accaduto negli Stati Uniti, di fatto è un’anomalia. Infatti i rendimenti sul titolo di stato a dieci anni sono inferiori a quelli del taglio a tre mesi. Quando, invece, a rigor di logica, dovrebbe essere il contrario. Un fenomeno che è avvenuto l’ultima volta nel 2007, ovvero alla vigilia della più grande recessione al mondo. Ma le paure che si sono scatenate non sono del tutto fondate.

Per più di un motivo. Prima di tutto, quando avviene l’inversione, la recessione arriva in media dopo 17-18 mesi.

NAB: nessuna recessione, solo rallentamento

Inoltre, stando ad un report della NAB (National Australia Bank) secondo le probabilità di una recessione in Usa entro il prossimo anno e mezzo non sarebbero superiori al 25%. Vale a dire una probabilità ancora bassa, sebbene in leggero aumento.

Ma nulla più.

Confermata, nello stesso report, una debolezza economica per Washington. Le previsioni, infatti parlano di un PIL che tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 potrebbe essere destinato a scendere ancora (verso 1,6/1,3%) . Ma a conti fatti la linea di fondo suggerisce che oltre ciò non ci debba essere in arrivo nessuna recessione nel 2020.

Curva dei rendimenti e recessione. La FED

In realtà le paure sono state fomentate anche dalle nuove disposizioni riguardanti la politica monetaria della banca centrale Usa. La Federal Reserve ha aumentato la sua “pazienza” sul percorso di rialzo dei tassi. Percorso che per il 2019 è stato addirittura bloccato. Tornando ai bond a stelle e strisce attualmente il trimestrale arriva a 2,453 mentre quello a 10 anni a 2,450. Ma restano anche i tagli intermedi. Il semestrale rende 2,469, quello a 1 anno, 2,444 e il biennale 2,325.

Curva dei rendimenti e recessione: i numeri e le statistiche

Ed è proprio il biennale il taglio che gli operatori prendono come pietra di paragone. Infatti il trimestrale è, da sempre, soggetto ad una maggiore volatilità. Quindi, guardando ai parametri usati dagli operatori, l’inversione dei rendimenti ancora non c’è stata.  Statisticamente, inoltre, il fenomeno non è sempre una certezza.

Un esempio?

Guardando allo storico si può notare come, ad esempio, alla fine del 1966 la curva si invertì anche in quell’occasione. Ma nei 18 mesi successivi nulla avvenne.

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