Un argomento spinoso sia per i proprietari che per gli affittuari. Purtroppo nell’anno appena concluso sono state tante le famiglie e gli individui in difficoltà economica. Che non si sono potuti permettere di pagare l’affitto. Ma quando è il caso di essere comprensivi e quando invece c’è chi se ne approfitta?
Quando è solo una mensilità ad essere saltata, la cosa più pratica da fare è non fare nulla. Può capitare a chiunque di ritrovarsi in ristrettezze economiche. E in questo 2020 tante sono le famiglie che purtroppo hanno avuto disagi. Prima di prendere provvedimenti legali, un po’ di comprensione è la prima mossa da fare. Ma è anche vero che esistono persone che sfruttano la situazione a loro vantaggio. Magari non avendone bisogno. Quindi è bene sapere come comportarsi nel caso in cui si inizi a parlare di più di una mensilità.
Cosa può fare il proprietario se l’inquilino non paga l’affitto?
Dopo essere stati pazienti e comprensivi, senza alcuna soluzione, è il momento di valutare le opzioni. Provare a sollecitare il pagamento con le buone a volte funziona. In altri casi si ottengono solo promesse vane. Per cui è il momento di affidarsi al contratto di locazione. Il contratto registrato è un documento che ha valenza legale. Entrambe le parti hanno accettato e sottoscritto tutte le clausole del contratto.
Già dopo un mese di affitto non pagato, l’inquilino è considerato moroso. Nello specifico, è considerato moroso quando non versa il canone pattuito già dopo 20 giorni dalla data concordata. E il proprietario può subito rivolgersi a un giudice. Ma prima di passare alle vie legali si può inviare un sollecito formale. Per iscritto, meglio se con Raccomandata o via PEC. Questo sia per avere la certezza di ricezione, sia per avere una prova legale delle comunicazioni. Nel caso si dovesse arrivare davanti ad un giudice.
Risoluzione del contratto
A quel punto, se l’inquilino è ancora inadempiente si passa alla risoluzione del contratto. Nel caso di risoluzione con morosità la conseguenza è subito lo sfratto. Sempre comunicando per iscritto, con invito a presentarsi in tribunale. Dove il giudice stabilirà le tempistiche.
Ma nel caso l’inquilino si opponga, la questione diventa più complessa. Per cui è utile avere a disposizione prove legali del mancato pagamento. E delle comunicazioni tra padrone di casa e inquilino.
Se il giudice convalida lo sfratto, si procede con lo sfratto esecutivo. Sia che l’inquilino sia reperibile o meno. Solo nel caso in cui chieda lo stato di grazia la procedura si interrompe. L’inquilino avrà 90 giorni per saldare la morosità
Ed ecco cosa può fare il proprietario se l’inquilino non paga l’affitto. Visto l’anno appena concluso, mettersi una mano sulla coscienza è sempre cosa buona. Ma essere di buon cuore non significa essere ingenui.
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