Talvolta, per esigenze di tempo o legate alla famiglia, non siamo nelle condizioni di badare ai nostri anziani malati. Pertanto, per non far loro il torto di lasciarli in una casa di riposo, gli lasciamo una parziale autonomia, affidandoli alla cura badanti. Il vantaggio è che l’anziano può continuare a vivere in casa sua, come ha sempre desiderato e mantenere le sue normali abitudini, seppure con il supporto altrui.
Tuttavia, dall’altro lato, per quanto vogliamo essere vigili e presenti, non possiamo controllare ciò che accade lontano dai nostri occhi. Ebbene, non siamo sempre in grado di evitare che l’anziano, in virtù della sua fragilità emotiva, possa divenire vittima dei raggiri della badante. Troppo spesso, fatti di cronaca, hanno confermato questi tristi risvolti. Uno dei più ricorrenti, consiste nella circonvenzione dell’anziano, finalizzata alla sottrazione di danaro.
Come tutelarsi dalla circonvenzione di anziani da parte delle badanti?
Tale condotta integra il reato di circonvenzione di incapaci, previsto dall’art. 643 c.p.. i cui presupposti sono: a) la minorata condizione di autodeterminazione del soggetto passivo; b) l’induzione, da parte del reo, a compiere un atto che comporti, effetti giuridici dannosi di qualsiasi natura; c) l’abuso dello stato di vulnerabilità del soggetto passivo, utilizzata al fine di procurarsi un ingiusto profitto. Sulla questione, è intervenuta più volte la Cassazione, che ha chiarito meglio il primo presupposto fondante il reato. In particolare, esso ricorrerebbe anche in assenza di un vero e proprio stato patologico, essendo sufficiente una condizione di minorata difesa e di fragilità, dovute dall’età avanzata. In questo senso, si è pronunciata Corte di Cassazione con sentenza n. 18817/17. Ma vediamo, nello specifico, come tutelarsi dalla circonvenzione di anziani da parte delle badanti.
Strumenti di tutela
Come tutelarsi dalla circonvenzione di anziani da parte delle badanti? Ebbene, il contratto, compresa la donazione, stipulato per effetto del reato, è nullo, ai sensi dell’art. 1418 c.c.. Ciò, per contrasto con norma imperativa, volta a salvaguardare esigenze di ordine pubblico consistenti nella tutela degli incapaci. In questo senso, si è espressa la Cassazione, con sentenza n. 7081 del 2017. In conclusione, la persona in condizione di minorata capacità psichica, causata anche solo dall’età avanzata, che dovesse essere vittima di circonvenzione, avrà a disposizione 2 tutele. La prima, in ambito penale, con la condanna del colpevole alla pena della reclusione da due a sei anni, per il reato su indicato. La seconda, in ambito civile con la dichiarazione di nullità dell’atto, che ha causato il depauperamento del patrimonio, nonché con il risarcimento del danno. Quest’ultimo può essere morale e materiale, come conseguenza dell’azione colpevole sottrattiva.
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