Come evitare la sanzione fino a 5.000 euro per pagamenti in nero

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La legge impone ormai dal 2018 di effettuare i pagamenti degli stipendi con bonifico per renderli tracciabili ed evitare così il giro di denaro in nero. La legge prevede una sanzione fino a 5000 euro se il pagamento viene effettuato senza bonifico.

Come evitare la sanzione fino a 5.000 euro per pagamenti in nero?  Intanto ogni regola prevede le sue eccezioni. Per esempio il lavoro domestico è una delle eccezioni in cui non è obbligatorio usare il bonifico.

Nella definizione di lavoro domestico rientrano la badante, la persona che fa le pulizie e la baby sitter. Ci rientrano tutte le persone che svolgono un lavoro all’interno di un ambiente domestico, quindi a casa di qualcuno.

Teoricamente decidere di pagare la badante in contanti fa risparmiare il costo dei contributi, delle ferie e dei giorni di malattia. Però ogni medaglia ha il suo rovescio.

Come evitare la sanzione fino a 5.000 euro per pagamenti in nero

La badante potrebbe un giorno fare causa al datore di lavoro fingendo di non aver ricevuto tutti gli stipendi. Il padrone di casa avrebbe difficoltà a dimostrare di aver sempre regolarmente pagato l’intero stipendio e gli altri accessori.

La sanzione, per mancato pagamento dello stipendio con mezzi elettronici, può variare da  1.000 a 5.000 euro. La sanzione precisa è calcolata sulla base degli anni di servizio prestati al nero. Se si confronta la sanzione con l’ammontare di contributi e di ferie non pagate si ricava che forse non conviene rischiare.

Per seguire la legge ed essere in regola ricordiamo che per pagamento legittimo con moneta elettronica si intende, prima di tutto, un bonifico sul conto corrente della badante. Oppure si può effettuare il versamento su una carta prepagata intestata alla badante stessa.

Anche questo tipo di pagamento lascia traccia elettronica e permette al datore di lavoro di dimostrare di aver dato alla dipendente tutto il dovuto. Si può anche versare lo stipendio in contanti direttamente sul conto corrente della badante recandosi presso lo sportello della banca in cui lei ha il conto.

Si tratta però del caso più raro perché il datore di lavoro dovrebbe effettuare prima un prelievo in contanti per poi versare quella stessa somma sul conto della dipendente. La doppia operazione non avrebbe senso e costerebbe il doppio in commissioni.

Anche un assegno consegnato alla badante metterebbe al sicuro il datore di lavoro. Infatti, nel momento in cui la badante lo versa in banca, quel pagamento lascia traccia.

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