Lo Stato mette a disposizione dei cittadini numerose agevolazioni e Bonus, la maggior parte dei quali sono legati all’ISEE. La dichiarazione, infatti, restituisce una fotografia di quella che è la situazione socio economica del nucleo familiare. In questo modo gli aiuti erogati finiscono nelle tasche dei cittadini maggiormente bisognosi. In alcuni casi oltre a determinare il diritto, poi, l’ISEE influisce anche sull’importo percepito. Come nel caso, ad esempio, dell’assegno unico per i figli o del reddito di cittadinanza.
Non restituisce la reale condizione economica
Il grosso problema che si trova ad affrontare il cittadino, però, è che l’ISEE non restituisce la situazione reale e presente della famiglia. Perchè per la compilazione della dichiarazione valida per tutto il 2022 si prendono in cosiderazione redditi e patrimonio del 2020.
Ed è proprio per questo che i nuclei familiari spesso cercano come abbassare legalmente l’ISEE. Nella maggior parte dei casi la situazione reddituale può essere peggiorata dal 2020 al 2022: un componente del nucleo familiare può aver perso il lavoro. Oppure può essere terminata la fruizione della NASPI. In questi casi è possibile intervenire, per abbassare il valore, con l’ISEE corrente. In altri casi, però, è il patrimonio mobiliare a precludere l’accesso ad una determinata agevolazione.
Come abbassare legalmente l’ISEE con un metodo semplice e geniale che ti svuota conto corrente e libretto di risparmio
Quando ad essere troppo elevate sono le giacenze che si hanno sul conto corrente o il libretto di risparmio è difficile intervenire. Ma esiste una soluzione a cui non tutti pensano ed è rappresentata dall’assegno circolare.
Svuotare il conto corrente in modo che in futuro il calcolo dell’ISEE non risenta di questi valori. In questo modo non è difficile e soprattutto non si incappa in un metodo illegale. Per svuotare il conto corrente o il libretto di risparmio si può chiedere alla propria banca di emettere un assegno circolare intestato ad una persona di cui ci si fida. Per maggior sicurezza, poi, si dovrà mantenere l’assegno senza effettivamente consegnarlo all’altra persona (che potrebbe incassarlo, altrimenti).
Fino a quando il beneficiario non chiede di incassare l’assegno circolare, di fatto, i soldi sono tenuti in custodia dalla banca. In questo modo non figurano più sulle giacenze di chi ne ha chiesto l’emissione. Ovviamente dopo un certo periodo è necessario chiedere la revoca dell’assegno. L’assegno circolare può essere incassato dal beneficiario entro 3 anni dell’emissione. Trascorsi i 3 anni e fino a 10 anni dall’emissione il soggetto che lo ha emesso ne può richiedere il rimborso.