A prescindere da quanto dichiarino i vari Trump e Bolsonaro, il cambiamento climatico esiste. E il clima e uragani possono avere effetti sul mercato anche devastanti.
L’impatto di Dorian sui mercati
L’uragano Dorian inizia a colpire la costa orientale degli Stati Uniti ma ha già causato migliaia di vittime e dispersi nella Bahamas.
Ma questa è solo l’ultima di una lunga serie di catastrofi naturali che, come gli uragani, possono influenzare la vita umana e anche gli investimenti. Secondo uno studio di John Jagerson, direttore di Strategic Trader, nel prossimo futuro ci sarà un pesante tributo che pagheranno le nazioni, Usa compresi. Il che rappresenta un pericolo anche per la pianificazione degli investimenti.
Chi perde con il cambiamento climatico
Le prime a perdere a causa dei danni derivanti dal cambiamento climatico, sono, indubbiamente, le compagnie assicurative, chiamate a risarcire i danni, spesso enormi, di eventi meteo sempre più violenti, estremi e imprevedibili. Che si tratti di incendi o altri effetti del clima e uragani, dopo la triste conta delle vittime (prima e peggiore delle conseguenze), arriva inevitabilmente la conta dei danni. Ma questo significa anche qualcosa di positivo: i risvolti buoni arrivano per il settore immobiliare, per tutto l’indotto dedicato agli articoli per la cura della casa e del giardino ma anche per il settore dei materiali da costruzione. Un vantaggio inatteso arriva anche per il petrolio. Il motivo? Semplicemente le strutture di raffinazione, gli impianti di estrazione e, più in generale le piattaforme petrolifere e gli oleodotti, alla fine sono, di fatto, delle costruzione. E come tali soggette ai pericoli e alla distruzione di un uragano.
Materie prime
Il che porta inevitabilmente allo stop delle forniture, alla carenza di materia prima, proprio in un momento in cui l’energia serve di più e, quindi, la domanda aumenta per poter ricostruire. Risultato: aumento delle quotazioni petrolifere e degli energetici in generale. Ma non bisogna dimenticare nemmeno l’opposto. Se adesso la preoccupazione è per gli uragani (la stagione sta iniziando) non bisogna dimenticare che l’altra piaga sono le temperature torride. Meno acqua significa anche più rischi per l’agricoltura (con aumento dei prezzi soprattutto delle soft commodities), settore che deve fare i conti anche con il progressivo aumento degli oceani e la distruzione degli habitat. E in questi casi l’azione umana potrà fare ben poco per controllare il tutto.
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