Toglietemi tutto ma non lo smartphone. Lo strumento tecnologico ha un ruolo fondamentale nella vita di ognuno di noi. Ogni italiano lo utilizza per svariati motivi. Ma attenzione perché ci spiano e non lo sappiamo, i giochi diventano invadenti. Si, avete letto bene. Soltanto pochi anni fa con i cellulari si poteva solo telefonare e leggere i messaggi, oggi invece con lo smartphone si fa proprio di tutto. Gli adolescenti sono i maggiori fruitori perché oltre all’uso classico lo utilizzano anche per giocare.
Federprivacy ha verificato che su 500 app di giochi per minori il 94% contiene particolari filtri che spiano i comportamenti online. Purtroppo giovanissimi, adolescenti sono all’oscuro di tutto: i loro dati per la metà confluiscono in Paesi non sicuri per la privacy. Una questione annosa e pericolosa. Dalle risultanze dell’indagine emerge che nell’87% dei casi non viene nominato un Data Protection Officer.
Conosciamo il Data Protection Officer
Il Data Protection Order è un esperto in campo informatico, giuridico, di valutazione del rischio e di analisi dei processi. Nell’ambito di una società ha il compito di far rispettare le normative europee e nazionali in materia di privacy.
Più giochiamo più ci spiano
Nell’analisi svolta da Federprivacy risalta il fatto che il 90% delle app contengono avvisi pubblicitari e, tracciando i gusti dell’utente, propongono annunci mirati. Google e Facebook sono ben addentrati nei giochi e carpiscono tutte le nostre preferenze. Sono più discreti, invece, Amazon e Microsoft.
L’intrusione è motivo di forte preoccupazione
I genitori, purtroppo, si rendono conto che qualcosa non va quando il fattaccio è già avvenuto. Il minore usa lo smartphone a proprio piacimento e, logicamente, prima di scaricare qualche gioco sul proprio aggeggio non chiede l’assenso al genitore. All’interno dello scenario normativo della tutela della privacy dei minori, con Regolamento UE, esiste un vuoto non semplice da regolamentare. Regolamenti e Leggi sono incapaci di andare al di là di norme generali e si dimostrano, assai spesso, di difficile interpretazione, quasi sempre di complicata attuazione. Con il vuoto normativo ci spiano e non lo sappiamo, i giochi diventano invadenti.