Chi partecipa ai concorsi pubblici deve tenersi aggiornato su queste novità riguardanti la riforma Brunetta. In particolare, i tanto attesi concorsi pubblici indetti in seguito alla indicata riforma, si sono rivelati un flop. Ciò, almeno per il momento.
Il banco di prova sono state le selezioni avviate dal Comune di Roma e quelle per il reclutamento di 2.800 tecnici al Sud. Ebbene, in entrambi i casi, nonostante le numerosissime domande presentate, ben pochi si sono presentati alle prove.
Ma che cosa non sarebbe andato per il verso giusto in questi concorsi, indetti in base alla nuova tecnica selettiva semplificata? La risposta si sta ancora cercando.
Tuttavia, forse, il principale problema starebbe negli stipendi troppo bassi che si andrebbero a percepire.
Cosa è successo
Le selezioni del concorso Sud per 2.800 tecnici qualificati sono partite il 9 giugno. Tuttavia, si è dovuto pubblicare un nuovo bando per permettere anche ad altri di partecipare.
In ogni caso, la percentuale degli idonei è stata troppo bassa, con il 47% dei posti rimasti scoperti. In questo caso, forse l’insuccesso sarebbe dovuto al fatto che si trattasse di contratti a termine e dal salario di 1.400 euro lordi.
Qualcosa di simile è accaduto per il concorso al Comune di Roma. Anche qui, alcuni hanno rinunciato in partenza e gli idonei sono stati pari all’1,8%.
Chi partecipa ai concorsi pubblici deve tenersi aggiornato su queste novità riguardanti la riforma Brunetta
Queste sono le due esperienze fatte immediatamente dopo la riforma. Quindi, le domande che ci si è posti sono tante.
All’inizio si pensava che la selezione semplificata, avrebbe dovuto favorire una maggiore partecipazione. Quindi, o non ci sono persone qualificate o i concorsi pubblici non sono più appetibili.
Di certo, come ha dedotto lo stesso Brunetta, un professionista qualificato non va a fare un concorso pubblico per uno stipendio da fame. Cioè, aver studiato troppi anni per cosa?
Di contro, chi non ha qualifiche e potrebbe essere interessato ad uno stipendio netto di poco più di mille euro, potrebbe non essere capace di superare le prove.
Insomma, bisognerebbe prima fare un’indagine sociale e poi fare le riforme. Non pare?
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