Lavorare di notte non è sicuramente il massimo ma purtroppo in determinati comparti produttivi questo sforzo qualcuno deve pur farlo. Molti si chiedono: chi lavora di notte ha particolari agevolazioni? Ebbene, con questo articolo vogliamo scoprire come stanno le cose. Però, prima di addentrarci nel problema, vediamo quali categorie sono escluse dal lavoro notturno.
Chi è escluso dal lavoro notturno
Gli Esperti di ProiezionidiBorsa hanno avuto modo di leggere alcuni pareri dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, (INL). Ebbene, i minori di 18 anni, le donne gestanti, le lavoratrici madri con figli di età inferiori ai 3 anni sono esclusi dal lavoro notturno. Lo stesso dicasi per lavoratrici o lavoratori con Legge 104 e per lavoratrice/lavoratore che è anche unico genitore affidatario, fino al compimento del 12esimo anno di età del bambino.
Quante ore al giorno?
Ora vediamo quali sono le caratteristiche ed i requisiti del lavoro notturno. Un lavoratore è definito notturno quando svolge tre ore di lavoro giornaliero nell’arco orario tra la mezzanotte e le 5 del mattino. Nel caso in cui non ci sia una regolamentazione collettiva, il lavoratore viene definito notturno nel momento in cui svolge almeno 3 ore a notte per 80 giornate lavorative all’anno nell’orario mezzanotte e le 5 del mattino.
Quali sono le agevolazioni previste per il corrente anno
Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, lavorare di notte non è sicuramente il sogno di tutti. Però i vantaggi ci sono sia dal punto di vista retributivo che previdenziale. Nel primo caso l’articolo 2108 del codice civile è chiaro: chi lavora di notte percepisce una maggiorazione rispetto al lavoro diurno.
Logicamente questa retribuzione extra è stabilita dalla contrattazione collettiva e di solito è intorno al 15%. Infine per quanto concerne l’aspetto previdenziale, chi lavora sotto le stelle ha i benefici riconosciuti da lavoro usurante come il pensionamento anticipato.
Come accedere ai benefici
I lavoratori notturni per ottenere i benefici previdenziali devono inoltrare domanda all’INPS entro il primo maggio dell’anno precedente a quello in cui si maturano i requisiti. Perciò, quest’anno, i lavoratori che perfezionano i requisiti anagrafici e contributivi nel 2022 hanno tempo altri 4 mesi per presentare l’istanza. Effettivamente chi lavora di notte ha particolari agevolazioni da sfruttare.