Un focus per capire chi è la doula che affianca le mamme tra ginecologi e ostetriche.
Il viaggio che compie la donna in stato interessante può essere molto bello, ma anche lastricato di tanti dubbi e incertezze. E se non si ha qualcuno su cui contare per un confronto, una parola, un supporto pratico-organizzativo, può essere davvero dura. Inutile dire che gli stati emozionali di una mamma in attesa possono essere così mutevoli che anche le decisioni più piccole potrebbero dare problemi. Ed è qui che entra in scena la figura della doula che, almeno in Italia, non si conosce ancora abbastanza. Vediamo quindi, con questo approfondimento, di capire chi è la doula, che affianca le mamme tra ginecologi e ostetriche.
La doula
La figura professionale della doula, svolge sostanzialmente un ruolo di supporto, come abbiamo già detto in altro nostro primo approfondimento, al quale si rinvia. Non essendo un profilo di carattere medico sanitario, la doula non si sovrappone alla figura dell’ostetrica d’ospedale. Si può dire, piuttosto, che la doula coopera, per assicurare stabilità emotiva e buone pratiche organizzative. Nonostante questo, sembra però che le figure tradizionali di riferimento, in alcun casi, guardino con una certa riserva, questa nuova categoria di lavoratrici. Stando a quanto dichiarato dalle presidenti delle associazioni di categoria, le doule, giuridicamente parlando, rientrerebbero sotto la seguente normativa. Vale a dire la legge n.4 del 14 gennaio 2013 che legifera in tema di “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”.
Professioni non organizzate
Stringiamo quindi il focus sulle professioni non organizzate in ordini o collegi. Ai fini della presente legge, per «professione non organizzata in ordini o collegi», si deve intendere il seguente tipo di attività. Vale a dire un’attivita economica e organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi. Altro elemento caratterizzante è l’esercizio abituale, svolto prevalentemente mediante il lavoro intellettuale, o con il concorso di questo. Esulano invece tutte quelle attività riservate, per legge, a soggetti iscritti in albi o elenchi professionali. Si intendono per tali le professioni sanitarie e le attività e i mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative.
Da quanto sopra esposto, la citata normativa definisce una chiara linea di demarcazione tra le attività professionali che richiedono l’iscrizione in appositi albi e queste di cui in narrativa. Quindi, sembra di poter escludere, quantomeno sulla carta, il rischio d’interferenza e sovrapposizione tra le varie figure. Per cui ginecologi, ostetriche e doule operano su piani differenti, ma tutti di ausilio per le donne in attesa. Peraltro al di là di quanto accade in Italia, gettando uno sguardo oltre i confini, sia in Inghilterra che in Svizzera, le doule sono ormai state “sdoganate”. Pertanto il loro lavoro è ben visibile e apprezzato, sia tra i professionisti che tra le gestanti. Ecco quindi giuridicamente chi è la doula che affianca le mamme tra ginecologi e ostetriche.