C’è un fenomeno in atto Italia che riguarda tutti noi. E’ sotto gli occhi di tutti ma non lo vediamo. La costante e crescente chiusura delle filiali bancarie. Sempre più agenzie chiudono con problemi per i correntisti, che devono affrontare forti disagi.
Ma perché le agenzie chiudono e quale soluzione adottare?
Chi è cliente di queste banche e vi ha il conto corrente nei prossimi mesi avrà qualche problema
Sono sempre più numerose le banche che decidono di ridurre la loro presenza sul territorio chiudendo le agenzie. Girando per i centri urbani, sempre più spesso ci si imbatte in agenzia chiuse o sportelli bancari dove non c’è personale, le isole finanziarie automatiche.
Un fenomeno che coinvolge principalmente le banche maggiori, come Intesa, Unicredit, Banco BPM, UBI Banca, BPER Banca, ma non solo. Si tende ad accorpare agenzie vicine in una unica filiale, per ridurre i costi fissi.
Per esempio, è in atto la fusione di UBI in Intesa SanPaolo. Questa prevede la cessione di 500 filiali di UBI a BPER Banca e la chiusura di molte altre agenzie. Chi è cliente di queste banche e vi ha il conto corrente nei prossimi mesi avrà qualche problema.
Meno agenzie, meno costi, ma anche più disagi per i correntisti
Meno agenzie significa meno costi di gestione dell’immobile e progressiva riduzione del personale. Questi, quando vanno in pensione o lasciano la banca per altre avventure, non vengono rimpiazzati. Negli ultimi 10 anni oltre 10mila sportelli in Italia hanno visto la chiusura, non solo in grandi città ma anche in piccoli centri.
Le agenzie senza redditività vengono impietosamente cancellate e pazienza se era l’unica filiale della zona. Alla regola del business, della redditività, vengono sacrificate le esigenze di chi non può fare km per andare in banca. Rimane sempre la banca digitale, ma persone anziane o chi non utilizza internet, come può fare?
L’unica soluzione per il correntista è il maggiore ricorso all’home banking
La Simon-Kucher&Partners ha realizzato una indagine su diverse centinaia di clienti delle maggiori banche italiane. Il risultato è che 1 su 4 ha dichiarato di recarsi in banca una volta alla settimana e il 40% circa una volta al mese.
Ma il dato più significativo riguarda il motivo della visita in banca. L’80% ha dichiarato di rivolgersi allo sportello bancario per fare bonifici, prelevamenti, per controllare il saldo. Operazioni che si potrebbero fare attraverso l’home banking o ad uno sportello ATM.
Queste sono operazioni ad alto costo per la banca, se fatte allo sportello, ma a bassa redditività. E quindi cosa fa la banca? Chiudere gli sportelli. Ecco perché è in atto una forte spinta da parte degli istituti di credito verso l’home banking. Che rimane l’unica soluzione per il correntista.
Approfondimento
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