Forse le Borse hanno toccato il minimo. Quello che è accaduto nelle prime due sedute della settimana fa essere più ottimisti sulla possibilità che la discesa dei prezzi sia terminata. In particolare ieri è accaduto qualcosa di imprevedibile che potrebbe avere riflessi sulla seduta di oggi e sulle prossime.
L’inattesa reazione dei mercati allo stop degli USA all’import del petrolio russo
Ieri le Borse europee sono partite al galoppo in scia alla notizia che l’Unione Europea sta preparando il lancio di un eurobond. Questo titolo servirà a raccogliere finanziamenti per sostenere le spese dell’energia e della difesa. La notizia ha portato forti acquisti in Borsa in particolare sui titoli bancari. A metà giornata a Piazza Affari i principali titoli delle banche salivano di oltre il 7%. Al termine della seduta Unicredit, BPER Banca e Banco BPM hanno guadagnato tra il 5% e il 6%. La notizia ha avuto una ricaduta positiva anche sul nostro spread. Il divario tra rendimenti dei titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si è ristretto di oltre il 6% scendendo sotto i 150 punti.
Ma è nel pomeriggio che è accaduto qualcosa di imprevedibile. L’ipotesi che gli USA potessero mettere l’embargo sull’import di petrolio russo ha riportato le vendite sui mercati azionari. Così in chiusura i listini europei si sono rimangiati i guadagni della mattinata. Però nel tardo pomeriggio, quando il Presidente Biden ha ufficializzato il divieto di import del petrolio russo per gli USA, Wall Street è salita. Nello stesso tempo i future sugli indici europei sono schizzati con guadagni superiori al 3%. Questi rialzi poi si sono leggermente ridimensionati nella tarda serata insieme al rialzo di Wall Street.
Borsa in preda all’isteria ma oggi si capirà se Piazza Affari è pronta per tornare a salire
Cosa dobbiamo aspettarci oggi dalla Borsa di Milano? Ieri l’indice maggiore di Piazza Affari in avvio di seduta ha raggiunto i 23.000 punti, per poi chiudere e 22.336 punti. La soglia dei 23.000 punti è una fascia di prezzo che nel breve periodo potrebbe essere uno spartiacque tra rialzo e ribasso. Gli analisti continueranno a tenere sotto osservazione questa soglia con ancora più attenzione, perché una chiusura sopra questo livello potrebbe cambiare lo scenario attuale.
Se i prezzi avranno la forza di salire sopra 23.000 punti potrebbero riuscire a spingersi fino in area 23.500 punti. Il target successivo sarebbe il livello di 23.900/24.000 punti. Infatti nella seduta del 4 marzo il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha aperto un gap che si chiuderebbe a 23.907 punti. Se oggi i prezzi riuscissero a chiudere sopra i 23.000 punti non sarebbe improbabile la chiusura del gap entro la settimana.
Con la Borsa in preda all’isteria occorre tenere in considerazione anche l’ipotesi di una ulteriore discesa. In questa fase di forte nervosismo ogni notizia potrebbe scatenare l’entusiasmo o nuove vendite. Oggi una chiusura dei prezzi sotto 22.000 punti sarebbe un segnale di debolezza. Invece un ritorno dei prezzi sotto 21.000 punti, potrebbe aprire la strada a una discesa verso i 20.000 punti.
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