Quando la terra sembra troppo compatta, quando l’acqua delle innaffiature penetra con difficoltà e si osserva un generale indebolimento della pianta, è ora di rinvasare il nostro bonsai.
Buona parte del mese di aprile, fino ai primi di maggio, sono il momento giusto per procedere con il rinvasamento delle specie da interni. Il ficus retusa è una delle specie più facili da coltivare. Ma lo sfoltimento delle radici, il cambiamento di vaso e la sostituzione del terriccio, sono da compiere con grande attenzione.
Ecco, per chi ha da tempo rimandato questo intervento delicato sul suo bonsai, come si rinvasa in tre mosse nel mese di aprile. Con i consigli raccolti dagli Esperti di Casa e Giardino di ProiezionidiBorsa.
Estrazione delicata ma decisa
Per prima cosa, dobbiamo allentare il filo che trattiene la zolla ed estrarre il nostro piccolo albero afferrandolo per il tronco.
Districhiamo delicatamente le radici periferiche, aiutandoci con un bastoncino di legno e senza avere alcuna fretta.
Osserviamole bene ora. Con le forbici da bonsai, tagliamo le radici grosse e legnose. E lasciamo intatte, invece, le radici capillari, potandone solo qualcuna per favorire la ramificazione.
Prepariamo il vaso nuovo
Bonsai, come si rinvasa in tre mosse nel mese di aprile. Occupiamoci ora del nuovo vaso. Sistemiamo, sopra e sotto ogni foro di drenaggio, le reticelle che, al momento di innaffiare, evitano la fuoriuscita del terriccio. Fissiamole con un filo di alluminio ramato (diametro 1,5 -2 mm al massimo). Ora lasciamo libere le due estremità del filo, lasciandole fuoriuscire dal vaso verso l’alto.
Bonsai, come si rinvasa in tre mosse nel mese di aprile
Prepariamo uno strato di ghiaia sul fondo del vaso, per favorire il drenaggio. Versiamo del terriccio akadama adatto a questa specie arborea sempreverde e facciamo un piccolo cumulo.
Su questo sistemeremo il nostro bonsai, con la zolla e le radici disposte perbene, a raggiera. Ora leghiamola col filo. Aggiungiamo la terra e facciamola penetrare bene tra le radici. Vaporizziamo un po’ d’acqua per permettere alla pianta di riprendersi dallo shock del rinvaso.