Azionario: sopravvalutato o no?

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Borse partenza col botto. Azionario sopravvalutato o no?

Avvio di settimana col botto ribassista sulle Borse, dall’Asia all’Europa.

Quando si è sui massimi di periodo è inevitabile che prima o poi si verifichi una stornata da realizzi.

Spesso improvvisa ed imprevedibile.

Stavolta è stato Trump ad agitare le acque rompendo il dialogo con la Cina sui dazi vista la difficoltà nel chiudere la trattativa ufficiale.

Paura dei dazi USA che si è rapidamente estesa anche all’Europa ed alle sue Borse.

Ad essere maliziosi si potrebbe pensare che Trump abbia volutamente messo in ansia i mercati per trovare un puntello alla sua forzatura verso la FED di tagliare i tassi.

Se così fosse il rischio che questo movimento possa proseguire si innalzerà visto che la FED non si muoverà certo per un calo di un paio di punti percentuali.

Ma la vera domanda la cui risposta guiderà i mercati è: le Borse sono sopravvalutate?

Le Borse sono sopravvalutate?

Se ci avviciniamo al mondo dei Price/Earnings (vale a dire il famoso P/E, rapporto prezzo/utili) ci troviamo di fronte ad un magma variegato di situazioni.

Da Borsa a Borsa, da settore a settore, ma anche tra i singoli titoli la diversità dei P/E è molto evidente.

Quindi un discorso generalizzato non si può fare. Come sempre ma ancora più del solito.

Vi sono state fasi storiche ad esempio in cui i P/E dei titoli di un settore erano molto più correlati di ora.

Da questo indicatore principe è dunque improponibile trovare risposta alla domanda se le Borse sono sopravvalutate.

Rialzo bruciante, pausa inevitabile per ricaricare i dividendi

Il rialzo da inizio anno è stato bruciante e per certi versi troppo veloce.

Tanto più eccessivo per un mercato azionario  che non conosce più, da oltre un decennio, i movimenti speculativi in passato tipici delle Borse.

Continuando così i dividendi interessanti ad oggi presenti sui titoli trainanti dei mercati si sarebbero diluiti in misura troppo significativa.

Ecco dunque che le mani forti hanno pensato bene di avviare questa correzione la cui intensità dovrebbe comunque risultare, Trump permettendo, limitata.

Alternative limitate

Stiamo infatti parlando della prima “ondina” correttiva da inizio 2019 e nella norma gli spazi dovrebbero essere limitati.

Semmai potrà essere più significativa, ragionando sempre per onde, la fase di storno che potrebbe seguire verso l’estate una nuova ripresa rialzista già a maggio.

Non dimentichiamo infatti che coi rendimenti dei Bond a zero o poco sopra non vi sono reali alternative all’investimento nell’azionario.

Le Borse possono e potranno contare dunque su flussi in entrata che torneranno a crescere man mano le quotazioni scenderanno fino ad invertire, anche rapidamente, di nuovo il trend.