Attenzione perché chi mangia poca frutta e verdura potrebbe sviluppare questo tumore dopo i 60 anni

frutta

Quando si parla di tumori, in varie riviste o programmi televisivi, spesso si tende a porre l’accento sull’alimentazione, soprattutto rispetto ai cosiddetti “supercibi”.
Questi ultimi sono alimenti che possiedono ottime proprietà nutrizionali e che apporterebbero grandi benefici per l’organismo. Tra questi vi sono, ad esempio, l’aglio, le Crucifere, i frutti rossi, il limone, la frutta secca e tanti altri.
Nonostante ciò, è molto importante specificare che questi alimenti, presi singolarmente, non sono in grado di prevenire l’insorgenza di tumori. Infatti, come riportano diversi studi, non esiste una dieta anti cancro. Ciò che sappiamo, però, è che una dieta bilanciata, insieme ad uno stile di vita sano, potrebbero preservare le difese immunitarie e prevenire alcune forme tumorali.

Per di più, in certi casi, alcuni tumori potrebbero avere maggiori probabilità di svilupparsi a causa di carenze alimentari. Infatti, tra poco vedremo che bisognerebbe fare attenzione perché chi mangia poca frutta e verdura sarebbe più esposto a queste eventualità.

Fattori di rischio di uno dei tumori più letali

In questo articolo focalizzeremo la nostra attenzione su un tumore che ogni anno provoca circa 1.900 decessi in Italia ed è uno dei più letali. Stiamo parlando del tumore all’esofago, un organo a forma cilindrica posizionato tra gola e stomaco, attraverso il quale passano cibo e liquidi.
Questa forma tumorale, che solitamente colpisce i maschi dopo i 60 anni di età, si classifica in:

  • carcinoma a cellule squamose, che ha origine nella parte superiore dell’esofago ed interessa le cellule di rivestimento;
  • adenocarcinoma, che si sviluppa dalle ghiandole della mucosa, partendo in genere dall’ultimo tratto dell’organo;
  • forme rare.

Le cause di questo tumore non sono ancora chiare, anche se ci sono delle evidenze che riguardano alcune mutazioni genetiche. Tuttavia, molti ipotizzano che un’irritazione continua dell’esofago comporterebbe una maggiore probabilità di sviluppare questo tumore.
Tra i fattori che potrebbero incidere negativamente, in questo senso, troviamo il fumo, l’abuso di bevande alcoliche e l’assunzione di liquidi molto caldi. Inoltre, l’insorgenza del tumore all’esofago sarebbe favorita anche dal reflusso gastroesofageo o biliare, dall’obesità o da una dieta povera di frutta e verdura.

Infatti, bisognerebbe fare attenzione perché chi mangia poca frutta e verdura potrebbe sviluppare questo tumore dopo i 60 anni

Nelle fasi iniziali del tumore all’esofago, non sono presenti particolari sintomatologie. Quando è in uno stadio più avanzato potrebbero comparire difficoltà nel deglutire, perdita di peso involontaria e tosse o raucedine. Inoltre, potrebbero manifestarsi anche bruciori di stomaco, difficoltà nella digestione e dolore al torace, dietro lo sterno. Dal momento che non sono previsti esami di screening di massa, è importante ridurre il rischio di sviluppare questo tumore adottando delle pratiche sane. Tra queste rientrano:

  • smettere di fumare, cercando aiuto e supporto psicologico;
  • mangiare, come già detto, molta frutta e verdura;
  • mantenere un certo peso forma;
  • svolgere attività fisica;
  • evitare di bere alcolici, o almeno limitarne di molto il consumo.