I tumori possono provocare sintomi molto diversi, alcuni lievi ed altri più evidenti. Alcuni sintomi si sviluppano precocemente e rappresentano importanti segnali di allarme che l’organismo manda e che devono essere subito valutati da un medico. Altri, invece, compaiono solo dopo la progressione della malattia e, in questi casi, potrebbe essere più difficile curarla. Scoprire precocemente la presenza di un tumore rappresenta un vantaggio per il paziente nel percorso di cura che dovrà affrontare. Per questo motivo, la prevenzione e la ricerca sono preziose nella lotta al cancro. Sottoporsi periodicamente a controlli di routine potrebbe essere d’aiuto nel prevenire determinati tumori, individuandoli prima che diano una sintomatologia clinica. Alcune forme di tumore, però, possono rimanere asintomatiche per un periodo di tempo anche prolungato, fin quando compaiono i primi sintomi.
Bisogna dunque non sottovalutare i messaggi che il corpo manda quando qualcosa al suo interno inizia a non funzionare come dovrebbe. Quindi attenzione al sangue sulla carta igienica dopo l’evacuazione e ai livelli di emoglobina, in quanto potrebbero indicare un determinato tumore.
La seconda causa di morte per cancro
Quest’oggi, con i Consulenti di Salute e Benessere di ProiezionidiBorsa, parleremo di una patologia che colpirebbe prevalentemente pazienti con più di 50 anni di età. Si tratterebbe di una neoplasia tra le più diffuse del Mondo occidentale, infatti rappresenterebbe la seconda causa di morte per cancro, sia negli uomini che nelle donne. Parliamo del tumore del colon-retto. Questa forma tumorale insorge nel grosso intestino, ossia nei tessuti del colon, che è la parte più lunga dell’intestino crasso, e nei tessuti del retto, che è la parte dell’intestino crasso più vicina all’ano. Nella maggior parte dei casi, il tumore partirebbe dalla trasformazione in senso maligno di polipi sulle mucose intestinali. Non tutti i polipi però sono a rischio di malignità.
Poiché è una forma tumorale che potrebbe rimanere silente per molto tempo, oltre alla prevenzione, lo screening è vitale. In Italia sono attivi a livello nazionale i programmi di screening dedicati alla diagnosi precoce di questo tumore. Aderendo al programma, le persone potranno tenere sotto controllo la salute del colon-retto, aumentando così le possibilità di arrivare ad una diagnosi precoce del tumore stesso.
Attenzione al sangue sulla carta igienica dopo l’evacuazione e ai livelli di emoglobina, potrebbero essere segnali di un tumore per lungo tempo asintomatico
Tra i fattori di rischio di questo tumore ricordiamo, oltre all’età, il sovrappeso, l’alcol e il fumo, ed una dieta con un elevato introito di insaccati o di carne rossa, zuccheri raffinati e grassi. Senza dimenticare che il rischio di contrarre questa malattia potrebbe aumentare anche in presenza di casi simili, già riscontrati nell’ambito familiare. Stesso rischio anche nei soggetti già affetti da malattie croniche dell’intestino o affetti dallo stesso cancro, poi rimosso.
Pertanto, data la complessità e la diversità dei tumori, si consiglia sempre di aderire ai programmi di screening che le Aziende Sanitarie Locali, su tutto il territorio nazionale, periodicamente avviano per la prevenzione di molte malattie. Inoltre, le persone che riscontrano perdite di sangue dal retto dopo essere andate in bagno, devono consultare il medico perché, nello specifico, potrebbe trattarsi anche di un tumore al colon-retto.
Anemia e livelli di emoglobina
Il sangue sulla carta igienica dopo l’evacuazione e i livelli di emoglobina al di sotto di un determinato livello, potrebbero essere dei campanelli di allarme. Anche un’anemia venuta fuori da esami ematici di routine potrebbe essere un sintomo di questo tumore, o dipendere da altre cause ma che è bene, comunque, non trascurare. Esistono infatti diversi tipi di anemia, tutti però accomunati da una diminuzione della quantità totale di emoglobina (Hb). Generalmente, nelle donne dopo i 18 anni, il valore normale di emoglobina è da 13,6 a 15,1 g/dl. Negli uomini, invece, sempre dopo i 18 anni, il valore normale è da 13,6 a 17,7 g/dl.
Valori che cambiano a seconda dell’età del paziente e del sesso, femminile o maschile. Infatti, per gli uomini dopo la mezza età, il valore normale diminuisce leggermente rispetto al precedente ed è tra 12,4 e 14,9 g/dl. Stessa cosa anche nelle donne per le quali, dopo la mezza età, il valore di riferimento è tra 11,7 e 13,8 g/dl. Attraverso un emocromo, ossia l’analisi del sangue a seguito di un prelievo sanguigno, è possibile misurare il valore dell’emoglobina. Per cui, per vivere bene e in salute, non bisogna assolutamente trascurare il proprio corpo ed i messaggi che invia, senza per questo ammalarsi di ipocondria o vivere di ansia di malattia.
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