Per venire incontro alle esigenze dei coniugi separati o divorziati e in stato di bisogno, la Regione Lombardia ha stanziato delle risorse ad hoc. Il riferimento è al sostegno abitativo per l’integrazione del canone di locazione. Si tratta di una misura nata per fronteggiare alcune difficoltà economiche conseguenti alla pandemia. In particolare, la scadenza per la presentazione delle domande è stata prorogata fino alla mezzanotte del prossimo 31 dicembre.
Sempre in tema di scadenze ricordiamo che solo fino al 28 febbraio si potrà chiedere il Bonus acqua potabile all’Agenzia delle Entrate.
Sintetizziamo i passaggi chiave del bando, anticipando che anche nel 2022 chi ha un’ISEE entro certi limiti e rispetta i requisiti può accedere a questa misura.
Chi può chiedere il sostegno abitativo per l’integrazione del canone di locazione?
Il sostegno è previsto a beneficio dei coniugi con stato civile risulti di separato o divorziato. In particolare, la separazione deve risultare nei 2 anni precedenti la data di invio della domanda. Il bando prevede inoltre il rispetto dei seguenti requisiti:
- presenza di figli nati o adottati nel corso del matrimonio. Può trattarsi di minori o maggiorenni (solo se in carico ai genitori) o disabili minori o maggiorenni in carico ai genitori;
- la residenza in Lombardia da almeno 5 anni;
- possedere un ISEE in corso di validità fino a un massimo di 30.000. Al riguardo abbiamo già visto come calcolare la giacenza media del c/c bancario o postale e ai fini ISEE;
- siano titolari di un contratto d’affitto registrato o di un contratto provvisorio per emergenza abitativa;
- assenza di condanne passate in giudicato per i reati contro la persona, inclusi gli atti persecutori (D.L. 38/2009).
Il bando è aperto anche ai genitori che versano in condizioni di grave marginalità sociale e che risultino ospiti presso strutture di accoglienza. Oppure genitori che vivano in condizioni precarie e non dignitose.
Anche nel 2022 chi ha un’ISEE fino a 30.000 euro può chiedere questo sostegno all’affitto fino a 3.500 euro
Il plafond complessivo disponibile ammonta a 6,9 milioni di euro. L’ammontare del contributo al richiedente, invece, è pari al 40% della spesa sostenuta fino a un massimo di:
- 2.500 euro nel caso si tratti di un canone calmierato o concordato;
- 3.500 euro nel caso di emergenza abitativa oppure di un canone a prezzo di mercato.
Infine, il portale istituzionale precisa che si può chiedere il contributo per due annualità, in conseguenza del perdurare della pandemia.
Modalità di inoltro delle domande
Il genitore separato o divorziato e in possesso dei requisiti può inoltrare istanza secondo lo schema di domanda presente sul sito istituzionale. L’inoltro si effettua solo online (insieme alla dichiarazione sostitutiva di certificazione) sulla piattaforma web di Regione Lombardia.
Le istanze saranno valutate secondo l’ordine di presentazione, salvo il rispetto dei requisiti di partecipazione. L’assegnazione del contributo, infine, è subordinata alla disponibilità delle risorse assegnate alle ATS al momento della domanda.
Approfondimento
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