Accise sul carburante per pagare la guerra in Etiopia del 1935!

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Le accise sul carburante sono un balzello insopportabile che gli automobilisti eliminerebbero al pari del bollo auto. Ma serve alle casse dello Stato come una manna dal cielo visto che garantisce un gettito fondamentale. Proprio oggi che ricorre l’anniversario del terribile terremoto dell’Irpinia del 1980 non tutti sanno che sulle accise dei carburanti paghiamo ancora per quel terribile evento catastrofico ma non solo.

I numeri del terremoto del 1980

Trentanove anni fa morirono 3 mila persone, gli sfollati furono 250mila, 8 mila feriti nelle regioni Campania, Basilicata e Puglia.

Il peso dell’Irpinia terremotata

Tra le tante accise sul carburante, in totale sono 17 introdotte a partire dagli anni ’30, quella dell’Irpinia pesa 4 centesimi di euro al litro utili per finanziare la ricostruzione della zona che a distanza di tempo non è stata completata ancora definitivamente.

I costi del carburante

Secondo l’ultima rilevazione del Mise la benzina facendo un confronto su 1000 litri costa 1573,81 di cui accisa 728,40, iva 283,80 per un netto di 561,61.

Il gasolio auto costa su 1000 litri 1469,99, di cui accisa 617,40, iva 265,08 per un netto di 587,51. Infine GPL su 1000 litri costa 609,29, accisa 147,27, iva 109,87, netto 352,15.

Quanto pesano per litro?

Come facile vedere l’accisa sul carburante ha un peso di quasi il 50% che aggiungendoci l’Iva arriva al 60%. Non siamo comunque il Paese con l’imposta indiretta sui carburanti più alta: c’è il Regno Unito per il gasolio e la Norvegia per la benzina.

Tutte le 17 accise sul carburante

Ecco l’elenco delle accise in base all’anno di introduzione: 0,000981 euro: finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935-1936); 0,00723 euro: finanziamento della crisi di Suez (1956); 0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963); 0,00516 euro: ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze (1966); 0,00516 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968); 0,0511 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976); 0,0387 euro: ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia (1980); 0,106 euro: finanziamento per la guerra del Libano (1983); 0,0114 euro: finanziamento per la missione in Bosnia (1996); 0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004); 0,005 euro: acquisto di autobus ecologici (2005); 0,0051 euro: terremoto dell’Aquila (2009); da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura (2011); 0,04 euro: emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011); 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011); 0,082 euro (0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” (2011); 0,02 euro: terremoto in Emilia (2012).