Crollano le Borse in Europa nell’ultima seduta della settimana e Piazza Affari affonda, con una perdita che riporta l’indice ai livelli di febbraio 2021. L’incertezza legata alle conseguenze delle sanzioni contro la Russia sull’economia del Vecchio Continente e degli USA, aveva fatto scendere i mercati nelle ultime sedute. Oggi un grave rischio per l’Europa, ben maggiore di un rallentamento della crescita economica, ha fatto crollare le Borse europee e inabissare Piazza Affari.
L’impatto delle sanzioni sull’economia occidentale oggi è passato in secondo piano, sovrastato da un problema ancora più grande. Ieri gli operatori si domandavano in che misura le restrizioni contro la Russia potrebbero danneggiare la crescita economica europea e degli USA. Oggi una risposta riguardo l’economia USA è arrivata con i dati occupazionali. Nel mese di febbraio l’economia a Stelle e Strisce ha creato 678.000 nuovi posti di lavoro, più delle stime degli analisti. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 4% al 3,8%, meglio del 3,9% atteso.
Certo, questi dati non contemplano ancora gli effetti del conflitto in atto, ma gli analisti sono d’accordo che l’economia USA subirà danni solo marginalmente. L’impatto maggiore sarà sulla crescita dei prezzi delle materie prime che spingeranno l’inflazione.
Ovviamente le conseguenze delle sanzioni saranno pesantissime sull’economia russa. Vari analisti da qualche giorno si esercitano sul calcolo di quanto le sanzioni possano costare alla Russia. Secondo JP Morgan, il PIL di Mosca nel secondo trimestre subirà un crollo del 35% e una caduta del 7% per l’intero 2022.
Un grave rischio per l’Europa spaventa le Borse e fa inabissare Piazza Affari con perdite clamorose per alcuni titoli
Ma non sono questi numeri che oggi hanno spaventato i mercati azionari, più quelli europei che quelli americani. Nella notte le truppe russe hanno bombardato l’impianto nucleare di Zaporizhzhya, il più grande dell’Europa e ne hanno preso il controllo. Secondo il presidente Ucraino Zelensky, se la centrale dovesse esplodere i danni sarebbero 6 volte peggiori di quelli provocati dall’esplosione dell’impianto di Chernobyl.
La notizia ha mandato a picco le Borse europee. L’indice Euro Stoxx 50 ha chiuso con un calo del 4,9%. La Borsa tedesca ha perduto il 4,4% e la Borsa di Parigi è crollata del 4,9%. Londra ha chiuso con un calo del 3,5%. Gli indici di Wall Street al momento della chiusura dei mercati azionari europei, registravano cali attorno al punto e mezzo percentuale.
La Borsa di Milano è stata la peggiore in Europa e la peggiore dei maggiori mercati mondiali. L’indice più importante di Piazza Affari, il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB), ha registrato un tonfo del 6,2%. I prezzi hanno chiuso a 22.464 punti, tornando sui livelli di 13 mesi fa. Tra i 40 titoli a maggiore capitalizzazione, 22 hanno avuto perdite superiori al 6%. Telecom è sprofondata del 15,5%. Le maggiori banche sono crollate, con Unicredit che è precipitata del 14,6%. Intesa Sanpaolo, BPER Banca e Banco BPM hanno perduto tra l’8% e il 10%. Non si salva neanche Eni, nonostante il balzo del petrolio oltre 110 dollari al barile. Il titolo è crollato del 7,3%.
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