Esistono dei casi in cui il lavoratore assicurato deceda a causa di un infortunio sul lavoro o di malattia professionale. Da tale situazione potrebbe scaturire una rendita INAIL in favore del coniuge superstite o della persona unita civilmente che risulti a carico del defunto. Tale assegno, che si riceve su base mensile, prevede delle specifiche condizioni di ammissibilità affinché sia erogabile in favore del presunto beneficiario. Di seguito vogliamo occuparci nello specifico di quei casi che interessano il coniuge superstite e le modalità di assegnazione del beneficio.
Che cos’è la rendita INAIL ai superstiti
Ogni anno sono molti i lavoratori che purtroppo perdono la vita per cause connesse alla sfera lavorativa. Questa perdita prematura e inaspettata potrebbe riflettersi in oggettive difficoltà economiche per il coniuge che fino a quel momento risultava a carico del defunto. Per tale ragione che, laddove sussistano i requisiti, si valuta la possibilità di erogare un assegno mensile di rendita INAIL al coniuge del lavoratore defunto. Nella guida di oggi vogliamo occuparci in maniera specifica di quello che spetta al coniuge fiscalmente a carico e di come sia possibile ricevere tale rendita.
Come molti sapranno, l’INAIL è l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. Ogni lavoratore che svolga regolarmente la propria attività possiede una assicurazione INAIL che lo tutela in varie forme. Tale assicurazione, in caso di morte del lavoratore, può esprimere una tutela anche per i familiari a carico di quest’ultimo. In tal caso, l’evento che ha determinato la morte del lavoratore deve essere strettamente connesso all’attività lavorativa stessa. Che significa? Non tutte le cause di morte del lavoratore fanno scattare il diritto alla rendita mensile INAIl per i superstiti. Quindi il decesso del lavoratore non assicura di per sé la rendita al coniuge.
Vi deve essere un rapporto di causa-effetto tra lavoro e decesso. In base a quanto disciplina il Testo Unico per l’assicurazione obbligatoria, D.P.R. n. 1124/1965, la rendita spetta nel caso di morte per: infortunio sul lavoro o malattia professionale che dimostri una causalità diretta con l’attività lavorativa. Soltanto in tali circostanze il coniuge a carico del lavoratore defunto potrebbe avere accesso alla rendita mensile.
Assegno mensile di rendita INAIL al coniuge del lavoratore defunto: quanto spetta e come presentare la domanda
La rendita INAIL è una prestazione economica esente da tassazione IRPEF. Per quanto concerne la quota spettante al coniuge fiscalmente a carico, essa non può superare il 50% sulla base della retribuzione massima convenzionale del settore industria. Questa è la regola che si applica ai decessi di lavoratori successivi al 31 dicembre 2013 secondo quanto fissa la Legge di Stabilità 2014. Tale rendita al coniuge spetta fino alla sua morte o fino a nuovo contratto di matrimonio. Qualora vi fossero anche dei figli a carico, a questi spetterebbe un’altra porzione di rendita che, sommata alle altre, non può superare il 100%. Per quanto riguarda invece la vivenza a carico di familiari ascendenti e collaterali, l’INAIL segue quanto disciplina la circolare INAIL n. 35 del 23 dicembre 2019.
Come fare per richiedere l’assegno mensile di rendita INAIL al coniuge del lavoratore defunto e verificare il possesso dei requisiti? In base a quanto specifica l’INAIL l’istanza è presentabile attraverso le seguenti modalità: a mezzo posta ordinaria; tramite lo sportello di una sede INAIL competente, oppure per mezzo PEC, ossia Posta Elettronica Certificata. In questi casi si suggerisce l’assistenza da parte di un patronato in maniera da fornire adeguata documentazione e presentare l’istanza completa in ogni suo punto. Questi gli aspetti principali relativi alle caratteristiche dell’assegno mensile di rendita INAIL al coniuge del lavoratore defunto.
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