Pensioni d’invalidità, stanno finalmente arrivando aumenti ed arretrati. Con la Circolare 107/2020, l’INPS ha dato il via ai pagamenti previsti dal DL 104/2020. L’iniziativa del Governo, a sua volta, riprende la Sentenza 152/2020 della Corte Costituzionale. In base al cosiddetto “adeguamento al milione” le pensioni di invalidità saliranno dagli attuali 286,81 euro a 651,51 euro. L’aumento interesserà gli invalidi civili al 100% a partire dai 18 anni di età. L’INPS specifica altri due particolari rilevanti. Il calcolo degli arretrati sarà retroattivo a partire dalla data di emanazione del Decreto citato. Inoltre, il pagamento della prima mensilità e degli arretrati sarà il 2 novembre prossimo. Insomma, riguardo alle pensioni di invalidità, stanno finalmente arrivando importanti aumenti ed arretrati per migliaia di persone. Calcolando gli arretrati a partire dal 20 luglio e il nuovo importo della pensione, l’accredito in arrivo dovrebbe superare i 2.000 euro.
I cittadini interessati
La maggiorazione economica interessa le migliaia di pensioni di invalidità oggetto della Sentenza 152/2020 della Corte Costituzionale. Sono comprese nel provvedimento le persone invalide al 100% a partire dal diciottesimo anno di età. Per gli ultrasessantenni, invece, non cambierà nulla dal prossimo mese, poiché già beneficiari in precedenza dell’adeguamento al milione. L’INPS specifica anche i requisiti per l’accesso all’adeguamento. I beneficiari non coniugati non devono essere titolari di redditi eccedenti i 469,63 euro mensili. I coniugati, invece, non dovranno superare i 8.469,93 euro annui e la somma di 14.447,42 cumulando anche il reddito del coniuge. Se entrambi i coniugi avessero dritto all’adeguamento, questo potrebbe arrivare solo ad uno dei due. L’aumento infatti potrebbe far superare le soglie reddituali familiari previste escludendo così ulteriori adeguamenti.
Pensioni d’invalidità, stanno finalmente arrivando importanti aumenti ed arretrati
Gli Esperti di ProiezionidiBorsa ricordano che per calcolare il limite di accesso all’adeguamento bisogna sommare tutti i propri redditi. Andranno quindi sommati i redditi da lavoro, le pensioni, gli affitti ed ogni ulteriore accredito periodico. Gli interessati dovranno invece escludere le pensioni di guerra, le indennità di accompagnamento e gli assegni familiari. Oltre agli specifici trattamenti economici previsti dalla Legge 23/2000 e dalla Legge 210/1992. Nel computo del reddito, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non rientrano i redditi catastali della sola abitazione principale della famiglia. Ricordiamo ai Lettori che molti dei beneficiari dell’adeguamento al milione rientrano anche nelle agevolazioni previste per determinate soglie reddituali. Consigliamo quindi un nostro recente approfondimento in materia.