Come cambierà e cosa succederà all’età pensionabile per i lavoratori nei prossimi 15 anni

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Per i lavoratori nei prossimi 15 anni come cambierà e cosa succederà all’età pensionabile? La domanda è d’obbligo dato che in Italia andare in pensione è sempre più difficile. In quanto continua ad alzarsi l’asticella relativa al requisito anagrafico.

E pure quello relativo agli anni di contributi versati. Saresti per esempio disposto ad andare in pensione non prima dei 73 anni? Sì, perché è questo il cupo scenario. Proprio su come cambierà e cosa succederà all’età pensionabile per i lavoratori nei prossimi 15 anni.

Come cambierà e cosa succederà all’età pensionabile con il contributivo puro

Uno studio del sindacato della CGIL ha infatti rivelato che molti lavoratori nel 2035 saranno fortemente penalizzati. In quanto potranno andare in pensione solo dopo aver compiuto i 73.

E questo a causa principalmente dei buchi contributivi. Generati dal lavoro non solo saltuario, ma anche a bassa remunerazione. Inoltre, chi fra 15 anni potrà andare in pensione solo a 73 anni sarà penalizzato dall’applicazione del metodo contributivo puro.

Ecco perché per ritirarti dal lavoro l’età pensionabile continua ad aumentare

Questo effetto legato all’aumento costante del requisito anagrafico è presto spiegato. Ed è dato dal fatto che in Italia l’età pensionabile è agganciata all’aspettativa di vita. Nel nostro Paese si tende a vivere più a lungo. E questo è un bene che porta, pur tuttavia, a doversi ritirare dal lavoro sempre più tardi.

Quelle fornite dalla CGIL sono chiaramente solo delle proiezioni. Che possono essere disattese in base a future revisioni del sistema pensionistico. Pur tuttavia è lecito pensare che in futuro per molti lavoratori andare in pensione sarà un’impresa. In tutto e per tutto quando le carriere lavorative sono discontinue.

In che modo si rischia di andare in pensione a 73 anni secondo la CGIL

L’età pensionabile shock, quella relativa alle 73 primavere necessarie nel 2035, è stata così calcolata. Considerando un lavoratore occupato a 24 anni a partire dal 1996. Con uno stipendio annuo basso, pari a 10.000 euro. E con un buco contributivo medio pari ad un 1 anno di contributi mancanti ogni 3 anni lavorati.

Inoltre, anche con decenni di contributi pagati, pure andare in pensione senza requisito anagrafico non sarà semplice. Sempre nel 2035. Potrebbero infatti servire 44 anni di contributi versati per le donne. E ben 45 anni di contribuzione per gli uomini.