Quali sono i nuovi incentivi europei per la riparazione degli elettrodomestici   

elettrodomestici

Un focus per conoscere quali sono i nuovi incentivi europei per la riparazione degli elettrodomestici.

È da un po’ di tempo che l’Unione Europea ha dichiarato guerra all’obsolescenza programmata. Vale a dire a quell’ “antipatica” programmazione a scadenza della vita degli elettrodomestici. Complice sicuramente anche la serrata battaglia delle associazioni dei consumatori, vari sono stati i passi in controtendenza. Cioè in quale direzione? Nella direzione della cosiddetta “economia circolare”, secondo cui tutto dovrebbe essere riutilizzato o, quantomeno, mantenuto in vita il più a lungo possibile.

Una battaglia, questa, senza dubbio contro gli sprechi e a sostegno dell’ambiente. È notizia di giusto qualche giorno fa quella del reperimento di una lavatrice nei fondali marini d’Italia. Un esempio eclatante di quanto il problema dello smaltimento dei materiali sia reale. Pertanto, assicurare lunga vita agli elettrodomestici non potrà che risollevare l’economia domestica e ridurre l’impatto ambientale. Vediamo quindi quali sono i nuovi incentivi europei per la riparazione degli elettrodomestici.

La direttiva europea

L’Unione Europea, per il momento, ha introdotto il cosiddetto “Right to repair”. Ovvero “Il diritto alla riparazione” che sarà in vigore a partire dal 2021. Con tale direttiva si tende quindi ad invertire la rotta attuale. Per cui ad oggi i consumatori, dinnanzi ad un guasto più o meno serio degli elettrodomestici di casa, si vedono costretti a rottamarli e a sostituirli con altri nuovi. Ma dal 2021 non sarà più così. Vediamo quindi cosa c’è in cantiere per assicurare lunga vita ai nostri elettrodomestici.

Gli incentivi alla riparazione

Dal punto di vista pratico, l’intervento europeo si muoverà secondo due direttrici. Vale a dire verso le aziende produttrici che, per legge, dovranno rendere disponibili i pezzi di ricambio per un tot di tempo dalla commercializzazione dei prodotti. Tempistica che, a quanto sembra, potrà variare in genere dai  sette anni fino a dieci anni per le lavatrici. Maglie, dunque, più strette per i produttori che dovranno non solo tenere in magazzino i pezzi di ricambio, ma dovranno pure garantirne la consegna in tempi rapidi.

L’altro incentivo sui cui spinge l’Europa ha a che fare con la figura dei tecnici riparatori. Infatti se la nuova politica sarà quella di riparare gli elettrodomestici che si danneggiano, ciò farà da leva propulsiva per il lavoro dei tecnici. Inutile dire che i loro telefoni torneranno roventi, a giudicare dal numero di prodotti soggetti ad obsolescenza che abbiamo in casa. Le nuove regole del “diritto alla riparazione” sposteranno dunque l’asticella, e di molto, verso il recupero e la manutenzione. Resta inteso che la riparazione dovrà essere fatta esclusivamente da tecnici professionisti.

Quali sono gli elettrodomestici inclusi

Rientrano nell’operazione europea di economia circolare i seguenti elettrodomestici:

a) frigoriferi;

b) lavatrici;

c) lavastoviglie;

d) display elettronici (compresi i televisori);

e) sorgenti luminose e alimentatori separati;

f) fornitori di energia esterna (gruppi elettrogeni e di continuità);

g) motori elettrici;

h) frigoriferi con funzione di vendita diretta (distributori automatici di bevande);

i) trasformatori di potenza;

l) attrezzature per saldatura.

Ecco dunque quali sono i nuovi incentivi europei per la riparazione degli elettrodomestici.