Multe con autovelox? Da oggi potrebbe esserci la scappatoia per non pagare.

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Multe con autovelox? Da oggi potrebbe esserci la scappatoia per non pagare.

Il Tribunale di Latina, con sentenza n. 933 del 2020 introduce un’altra scappatoia alle maglie strette rappresentate dalle contravvenzioni comminate a mezzo di autovelox. Infatti, annulla il verbale per superamento dei limiti di velocità, considerando inadeguato il cartello che non riporta l’indicazione del controllo della velocità “media”. In questo modo si vanno ad ampliare le motivazioni che possono essere fatte valere in sede di impugnazione di siffatto tipo di contravvenzioni. Nel ventaglio delle possibilità si inserisce anche quella dell’inadeguatezza del cartello di preavviso che deve segnalare che verrà rilevata la velocità media.

Multe con autovelox? Da oggi potrebbe esserci la scappatoia per non pagare. Motivazioni della sentenza

La scappatoia dalle multe derivanti dal rilevamento dei limiti di velocità a mezzo del Tutor, è spiegata dalla sentenza nel modo che segue. I cartelli di preavviso utilizzati per dispositivi come Tutor o similari devono ritenersi inadeguati se non specificano che verrà effettuato il rilevamento della velocità “media”. Infatti, il controllo della velocità media va preventivamente segnalato in modo da indurre a prudenza per l’intero tratto monitorato. In mancanza di tale adeguato preavviso, i punti di rilevamento non possono considerarsi riconoscibili poiché la visibilità sarà limitata alla sola porta di ingresso.  Infatti, nel caso deciso dal Tribunale, respinta la domanda in prime cure, la società ha fatto ricorso in appello. In esso, ha incentrato la difesa sulla parte della sentenza impugnata in cui si riteneva non vi fosse alcuna omessa o irregolare presegnalazione dell’autovelox.

L’appellante ha sottolineato come l’apparecchiatura utilizzata per l’accertamento non fosse propriamente un autovelox, bensì un macchinario in grado di effettuare anche il calcolo della velocità media. Da qui l’inadeguata segnalazione dell’apparecchiatura, poiché il cartello sul tratto di strada recava la dicitura “Controllo elettronico della velocità”. Esso, cioè non segnalava che la velocità veniva misurata a inizio e fine strada, ossia in due diversi in punti di passaggio. Trattavasi, cioè, di apparecchiatura molto simile al Tutor che viene collocato in autostrada. Detta prospettazione viene accolta dal Tribunale che conferma che trattandosi di rilevamento di velocità media (cd. Tutor o similari), i cartelli di preavviso in concreto utilizzati fossero inadeguati. Essi, infatti, indicavano “controllo elettronico della velocità” e non “controllo della velocità media”