Un’altra sentenza, questa volta, della Suprema Corte di Cassazione mette con le spalle al muro il Fisco.
La Suprema Corte di Cassazione ha confermato con la sentenza n. 28354 del 5.11.2019 un importante diritto del contribuente: “Se il fisco non risponde al contribuente il debito si annulla”.
Questo il principio fissato prima dalla Corte di Appello di Lecce nella sentenza n. 1539 del 2018 ed oggi, finalmente dalla Suprema Corte di Cassazione, Sezione Tributaria.
La mancata risposta da parte dell’Agenzia delle Entrate alla lettera di contestazione del contribuente nel termine di 220 giorni, comporta l’annullamento di diritto dei ruoli.
Pertanto, il debito viene annullato per “silenzio/assenso”.
Se il fisco non risponde? Il debito viene annullato
La legge n. 228/2012 all’art. 1 comma 537 recita “i concessionari sono tenuti a sospendere immediatamente ogni ulteriore iniziativa finalizzata alla riscossione (…) su presentazione di una dichiarazione da parte del debitore …”.
La parte più importante della norma è quella che stabilisce le conseguenze derivanti dalla mancata risposta dell’ente impositore.
Il comma 54° prevede, infatti, che “trascorso inutilmente il termine di 220 giorni dalla data di presentazione della dichiarazione del debitore … le partite sono annullate di diritto”
Cosa deve fare il contribuente se riceve una cartella esattoriale errata o comunque illegittima
Pertanto, se il contribuente riceve una cartella esattoriale errata, oppure un altro atto illegittimo, può inviare una semplice lettera al concessionario della riscossione e se non riceve risposta nei 220 giorni il debito si annulla.
I contribuenti hanno dunque l’appoggio della Suprema Corte di Cassazione, la quale ha finalmente riconosciuto che la mancata risposta del Fisco al contribuente comporta l’annullamento dei tributi.
Il principio sancito responsabilizza maggiormente anche gli uffici della Pubblica Amministrazione che sono quantomeno tenuti a rispondere al cittadino.
Ciò comporta che, nei casi più gravi, come di tributi già pagati e richiesti più volte oppure di tributi prescritti, il contribuente possa risolvere il problema facendo una semplice dichiarazione ed evitando così i lunghi e costosi contenziosi legali.
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