E’ possibile pignorare il reddito di cittadinanza? Una sentenza lo stabilisce

reddito di cittadinanza

Quanto dura il Reddito di cittadinanza?

A decorrere dal 1° aprile 2019, è istituito il Reddito di cittadinanza, quale “nuovo contributo statale”.

Nel decreto attuativo 28 gennaio 2019 n. 4 non c’è alcuna disposizione che spieghi se il reddito di cittadinanza sia pignorabile o meno.

Gli autori del testo hanno preferito lasciare la “patata bollente” ai giudici e agli interpreti.

Sicchè non resta che ricavarsi la risposta attraverso l’interpretazione delle norme già esistenti.

E’ possibile pignorare il reddito di cittadinanza?

La domanda in realtà è meno banale di quanto sembri, così come la risposta.

Il nostro Codice di procedura civile in materia di pignoramento presso terzi elenca una serie di somme che non possono essere pignorate entro determinate soglie (un quinto).

Ai sensi dell’art. 545 c.p.c. non sono pignorabili i crediti alimentari, i sussidi per maternità, per malattie, i crediti aventi per oggetto sussidi di grazia o di sostentamento per le persone incluse nell’elenco dei poveri.

Non sono, altresì, pignorabili l’assegno sociale e la pensione sociale.

Al contrario, è pignorabile la Naspi ossia l’assegno di disoccupazione in quanto sostituto del reddito come anche la cassa integrazione.

Veniamo al reddito di cittadinanza. Per capire se sia pignorabile o meno è necessario valutarne la natura.

E’ dunque una misura di contrasto alla povertà o una forma di politica attiva del lavoro?

Inizialmente lanciato come una forma di sostegno alla povertà, il Reddito di cittadinanza ha poi cambiato progressivamente la sua natura fino a diventare una misura di politica attiva del lavoro, perdendo in parte il suo scopo assistenziale.

Il fine perseguito è, infatti spingere i beneficiari alla ricerca di una occupazione attraverso l’adesione a percorsi di accompagnamento ed inserimento lavorativo.

La natura di misura attiva per il lavoro è confermata anche dagli sgravi fiscali previsti dalla legge in favore delle aziende private che assumono i beneficiari del reddito di cittadinanza.

Il risultato quale è: che qualche Tribunale riterrà di consentire il pignoramento del Reddito di cittadinanza o meglio degli importi accreditati sulla card, nei limiti in cui questi non siano necessari alla stretta sopravvivenza del beneficiario.

Ed è quanto è stato stabilito dal Tribunale di Bari che ha ordinato di pignorare il reddito di cittadinanza a un 40enne in quanto non versava l’assegno di mantenimento in favore delle figlie.

Uno dei primi provvedimenti del genere in Italia, per cui è possibile pignorare il reddito di cittadinanza.

Il giudice con un provvedimento firmato il 30 gennaio ha riconosciuto la possibilità di pignorare il reddito per essere utilizzato per i bisogni primari delle persone delle quali il titolare ha l’obbligo di prendersi cura, anche se non più parte dello stesso nucleo familiare.

Dunque è possibile pignorare il reddito di cittadinanza.

Quindi, attenzione! Se la banca, il padrone di casa o il condominio vantano dei crediti nei confronti del beneficiario del Reddito di cittadinanza potrebbero chiedere al giudice di procedere al pignoramento.