Coronavirus, banche in forte perdita e la Borsa a Milano va in sofferenza. E’ stata una giornata di attesa per Piazza Affari. Gli operatori sono rimasti alla finestra poco lusingati dalle sirene di Wall Street. Il listino milanese ha terminato la seduta in leggero rialzo.
Coronavirus, banche in forte perdita e la Borsa a Milano va in sofferenza
La partenza non è stata delle migliori con l’indice che ha aperto ed immediatamente ha iniziato a scendere. In un precedente articolo del 27 marzo (lo puoi leggere cliccando qui), ipotizzavamo due possibili scenari per l’indice maggiore di Piazza Affari (INDEX:FTSEMIB). Un primo scenario positivo prevedeva i prezzi tornare sopra quota 17830 punti. Mentre il secondo scenario, negativo, vedeva i prezzi scendere sotto i 16.500 punti. Ed effettivamente è accaduto questo. L’indice maggiore in mattinata è sceso sotto 16500 punti ma poi la Borsa nel corso della seduta ha recuperato terminando ad un passo dai 17mila punti
Clima più favorevole sui mercati. Meno sulla Borsa di Milano
Coronavirus, banche in forte perdita e la Borsa a Milano va in sofferenza. La chiusura in forte rialzo dell’indice tedesco, influenzato nel pomeriggio dal buon rialzo degli indici americani, fa pensare ad un clima che si va rasserenando. Ma il clima favorevole non sembra essere arrivato ancora a Milano dove rimane alta la volatilità e la tensione. La Borsa italiana frenata nella prima seduta di ottava è stata ancorata dal pesantissimo andamento dei titoli bancari. Unicredit ha ceduto oltre il 7%, Intesa Sanpaolo il 6%. Senza l’apporto dei titoli bancari difficilmente il listino milanese riuscirà a tornare a salire.
Pesano le conseguenze del coronavirus sulla economia nazionale
Coronavirus, banche in forte perdita. Soffrono la pressione che ancora c’è sui titoli di Stato, testimoniata dal differenziale tra Bund e Btp decennale sempre a quota 200. In Europa c’è un confronto serrato sulle modalità di intervento di soccorso alle economie del Continente, messe in ginocchio dalla recessione causata dal coronavirus. Italia, Spagna, Francia spingono per la creazione di Eurobond, mentre Olanda e Germania spingono affinché si faccia ricorso allo strumento del MES, Meccanismo Europeo Salvastati. In questa diatriba l’Italia è l’anello debole, perché ha il debito più alto e i mercati stimano pagherà più a caro prezzo la crisi. Questa incertezza sugli aiuti economici al nostro Paese e sulla garanzia del debito che farà, tiene sotto pressione lo spread, e quindi i titoli di stato e quindi la Borsa. Non a caso oggi è salita molto meno del Dax