Blocco delle cartelle esattoriali da parte del governo. Conviene non pagare o aggraviamo la situazione?

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Il decreto Cura Italia ha imposto lo slittamento di molti pagamenti. L’appuntamento col Fisco è rinviato per molti contribuenti ed è stato confermato.  Blocco delle cartelle esattoriali da parte del governo. Conviene non pagare o aggraviamo la situazione?

Conviene davvero questa sospensione o non farà altro che aggravare il momento già topico? L’intenzione di bloccare i pagamenti nasce dall’esigenza di sospendere numerose attività che potrebbero dar luogo ad assembramenti e promiscuità spaziale. Inoltre, con lo stop ai pagamenti previsto dal decreto, si mira ad offrire maggiore sostegno economico a migliaia di famiglie in difficoltà. Tuttavia, un dubbio serpeggia dietro le migliori intenzioni che varrebbe la pena considerare. È probabile che in questa misura non vi sia una reale convenienza. Cerchiamo di capire il perché.

Quanto ci costerà il blocco dei pagamenti?

La necessità di provvedimenti marcati si è fatta sempre più stringente negli ultimi giorni. Dopo la sospensione dei versamenti, per il Fisco giunge anche allo stop riscossione. Arriva il blocco delle cartelle esattoriali Equitalia. Si parla di un volume di circa 3 milioni di cartelle esattoriali il cui ritiro sarà riavviato il prossimo 31 maggio 2020. Questo è quanto ha stabilito il Governo assieme al direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Chiunque abbia un debito da onorare con l’Agenzia delle Entrate o delle rateizzazioni in atto, si vedrà i prossimi pagamenti sospesi fino alla data del 31 maggio prossimo. Tuttavia, i debiti maturati dovranno essere saldati entro e non oltre la fine di giugno 2020.

Questo è quanto stabilisce il blocco delle cartelle esattoriali dal Governo.

Conviene non pagare o aggraverà la situazione?

Una forte contraddizione in termini se si pensa alle ingenti somme che i contribuenti saranno costretti a versare nell’arco di appena un mese. La questione è di capitale importanza ed i nostri governanti dovrebbero fermarsi a riflettere. Ad oggi migliaia di lavoratori sono costretti a casa. I più “fortunati” sono in cassa integrazione, molti, invece, il lavoro lo hanno definitivamente perso. Per tanti altri, come i lavoratori stagionali, è possibile che il lavoro non arrivi neanche nei mesi a seguire. Nel frattempo, tutte queste famiglie hanno dei debiti che pendono sulle loro teste: mutui, prestiti, contratti di leasing. Lo spostamento dei pagamenti delle cartelle esattoriali è davvero una buona mossa? Il Paese, sfiancato dal coronavirus, ha bisogno di certezze, pietre solide su cui fondare la futura ripresa economica. Da dove prenderanno i soldi i lavoratori che oggi non percepiscono gli stipendi, o gli imprenditori costretti a tenere le saracinesche abbassate?

Blocco delle cartelle esattoriali da parte del governo. Conviene non pagare o aggraviamo la situazione?

Come noto, il provvedimento si estende anche ad altri tipi di pagamenti come: pace fiscale e rottamazione-ter. Sono anche sospesi i termini per fare ricorso ad una notifica di pagamento ricevuta così come sono sospesi i pagamenti già inviati. La macchina del Fisco si blocca fino alla fine di maggio quando riprenderà a far muovere a pieno regime i suoi ingranaggi. L’Agenzia delle Entrate in questa fase non potrà assolutamente dare avvio ad alcuna forma di riscossione tramite pignoramento, ipoteche o fermi amministrativi. Questo vuol dire che le cartelle scadute nel periodo che va dall’8 marzo al 31 maggio saranno congelate. Resta fermo, tuttavia, che ogni debito andrà ripagato entro la fine di giugno 2020. Si pensa di andare incontro ai cittadini debitori offrendo una forma di rateizzazione anche a coloro che hanno cartelle scadute nel suddetto lasso di tempo.

Manovra poco convincente se resta irrisolto il problema delle mancate entrate per milioni di famiglie. Il blocco delle cartelle esattoriali Equitalia potrebbe essere un semplice palliativo che non risolverà la questione fondamentale dell’assenza di liquidità. La situazione attuale impone una profonda riflessione. Le famiglie sono terrorizzate dal presente e ancor più spaventate dal futuro pieno di incertezze. Se il mondo vacilla sotto passi incerti, bisognerà trovare la forza che cementifichi una base esposta allo sgretolamento.