Wall Street ha corso in queste ultime ore, spinta dalle parole dovish di Jerome Powell. Ma la stagione degli utili si avvicina e, tra alti e bassi, la curiosità è tanta sulla piazza americana.
Stagione degli utili Usa: la panoramica
Aumentano le speranze, non ancora certezze, di un taglio dei tassi che potrebbe arrivare già a fine luglio. Speranze che vedono complice anche il presidente Usa Donald Trump in cerca anche di un nuovo punto per riuscire a vincere le prossime elezioni. E il taglio dei tassi, con conseguente facilità di credito per i consumatori Usa, sarebbe un ottimo biglietto da visita. Ecco allora che il dollaro è già visto in calo mentre l’S&P 500 ha superato i 3mila punti intraday solo sulle attese di un -0,25%. La guerra delle tariffe, a quanto pare, non fa più la stessa paura del passato anche se Washington e Pechino sono ancora lontani dalla tregua ufficiale e si limitano a quella negoziata al G20.
Le previsioni sugli utili made in Usa
Intanto Wall Street presenta valutazioni di 16,8 volte gli utili a 12 mesi, ben più alte di quelle europee. Ma non è detto che, sebbene apparentemente i margini per una crescita ulteriore siano limitati, non possano esserci altre belle sorprese. Intanto i primi numeri di chi ha pubblicato i resoconti trimestrali hanno regalato più ottimismo. Un esempio è il report del secondo trimestre presentato da PepsiCo (PEP): stando ai numeri la società di bevande e snack ha registrato ricavi oltre le attese. Numeri alla mano si parla di entrate a +2,2% in un anno. Per continuare, quindi, si potrebbe guardare ai settori, concentrandosi su quelli in fase di prossimo rialzo da preferire. Il primo potrebbe essere quello sanitario, visto in crescita a Wall Street. E non solo negli Usa dal momento che rappresenta uno dei macrotrend più conosciuti. L’invecchiamento della popolazione mondiale alimenterà il settore per il prossimo futuro. A prescindere dall’andamento delle fasi economiche.
I titoli da comprare
Questo potenziale di crescita dovrebbe essere interessante per quegli investitori che cercano profitti sul lungo termine. Il cocktail vincente? Puntare alle società che, al loro interno, sono particolarmente diversificate e che, perché no, offrono anche dividendi. Un nome su tutti, il più classico e dalla comprovata esperienza è quello di Johnson & Johnson. Le sue 260 società attive in tutto il mondo sono organizzate in tre segmenti: dispositivi consumer, farmaceutici e medici. Con questi ultimi due che rappresentano il vero motore di crescita dell’azienda mentre il segmento consumer di Johnson & Johnson (JNJ) generi ricavi inferiori rispetto agli altri ma è quello che, in mano, ha i marchi che rendono l’azienda un nome familiare a livello mondiale. Basti pensare a nomi come Listerine, Aveeno o Neutrogena. Volendo focalizzarsi maggiormente sul farmaceutico tout court, è da citare Pfizer (PFE) lo rende il più grande produttore di farmaci al mondo, compresi i generici, senza però disdegnare i prodotti iniettabili e biosimilari