PIL mondiale: chi sale e chi scende

PIL

Chi meglio del FMI può avere il polso della situazione della crescita del PIL mondiale?

Andiamo dunque ad analizzare le attese in base all’ultimo report primaverile.

Il FMI ha evidenziato come sia in corso un rallentamento della crescita a livello globale

L’attesa  è che l’economia mondiale possa crescere del 3.3% nel 2019, in deciso calo dunque rispetto al 3.6% del 2018.

Se però la guerra commerciale terminasse…

Una delle ipotesi che potrebbe consentire alla crescita globale di ri-accelerare è legata alla rapida risoluzione della guerra dei dazi.

E come abbiamo appena descritto la cosa, da poche ore, pare più fattibile in vista del G20 di fine mese in Giappone.

Ovviamente se USA e Cina troveranno un accordo ne beneficerà la fiducia di imprese e investitori a livello mondiale.

Già le Borse stanno prezzando questa ipotesi.

PIL mondiale scenario pessimistico

Vi sono però anche al contrario ipotesi pessimistiche.

A cominciare proprio dall’estendersi anziché pacificarsi della guerra doganale.

Nuove incertezze ed eventuale coinvolgimento di altre nazioni avrebbero un effetto opprimente sulla crescita globale..
Turbative più circoscritte ma comunque fonte di preoccupazione e calo potrebbero derivare da:

– hard BREXIT

– dati macroeconomici che, più o meno a macchia di leopardo, segnalino persistenti rallentamenti della crescita di uno o più settori in una o più nazioni.
Specialmente con riferimento a quelle più “pesanti” nel computo complessivo del PIL mondiale.

Ma vediamo ora una foto della situazione corrente…

Tasso di crescita del PIL a prezzi constanti (2019)

PIL mondiale: chi crescerà di più?

Il FMI sulla base dei dati disponibili ha tracciato una mappa previsionale per il 2019 molto interessante.

Dal grafico, rileviamo d’acchito che le aree geografiche che avranno presumibilmente una crescita economica più significativa nel 2019 sono concentrate in Asia ed Africa.

Nello specifico in Asia vediamo primeggiare India e Bangladesh, con tassi di crescita superiori al 7%; poi arrivano Vietnam, Filippine e Cina, attese intorno a PIL del 6%.

L’Etiopia (+7.7%) in Africa Orientale e il Ghana (+8.8%) in Africa Occidentale sono le nazioni più in crescita invece nel continente africano.

Per entrambe le nazioni il tratto comune sono i grandi investimenti esteri facilitati anche da un quadro politico discretamente stabile specie se raffrontato ad altre nazioni del continente.

Vediamo la tabella relativa:

Flussi di investimenti diretti esteri in entrata in Africa
Primi 4 paesi beneficiari nel 2017

Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati exportplanning.com.

PIL mondiale: l’UE nelle retrovie

La crescita sostenuta non sarà certo una prerogativa delle nazioni partecipanti all’Unione Europea.

Anzi,in area UE proprio le nazioni più rilevanti saranno quelle attese maggiormente in affanno.

Notiamo dalla tabella sottostante l’Italia fanalino di coda ma seguita poco sopra dalla Germania.

E questa è la grande novità del 2019.

Una novità che, se recepita come significato intrinseco dalla Commissione e dalla BCE, potrebbe finalmente dare una scossa alle stantie politiche di austerity che questo sfacelo hanno prodotto.

Tasso di crescita PIL a prezzi costanti (UE, 2019)

Fonte: Elaborazioni StudiaBo su dati exportplanning.com.

Vediamo solo nazioni di seconda fila crescere oltre il 3% dopo l’Irlanda che supera il 4%. Si registrano le perfomances sopra il 3% di numerosi paesi dell’Est Europa.

Guarda caso tutte nazioni che ricevono dall’Ue più di quello che versano…

Discrete le attese per Spagna, Lussemburgo e udite udite Grecia mentre anche Francia e Gran Bretagna viaggiano poco sopra la Germania…