Warren Buffett ha nuovi problemi

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Warren Buffett, presidente e amministratore delegato di Berkshire Hathaway Inc. ha dovuto ammettere le sue difficoltà.

Il problema di  Warren Buffett

L’ultraottuagenario investitore di Omaha, infatti, da tempo è alla ricerca di un “elefante”, come lui lo chiama. Cioè di quell’acquisizione poderosa e solida che da sempre caratterizza il suo modo di fare investimenti. Sono infatti passati ormai tre anni da quando l’Oracolo di Omaha è riuscito a portare a casa al sua ultima preda. Era il gennaio 2016 e in quel caso era sul tavolo l’acquisto per 32 miliardi di dollari del produttore aerospaziale Precision Castparts Corp. Da allora il nulla.

Concorrenza dei fondi

Attualmente la concorrenza senza precedenti di fondi azionari privati e non si sta facendo sentire. Anche perché Buffett ha sempre puntato non solo alla qualità (indiscutibile) dell’investimento, ma anche e soprattutto, alla quantità. Quella del capitale che si dovrebbe sborsare per chiudere l’acquisto. Troppo, secondo lo stesso Warren Buffett, adeguato per i suoi concorrenti i quali, pur rischiando di pagare più, accettano e arrivano prima del numero uno della Berkshire Hathaway. Ma è lo stesso grande vecchio della finanza a rendersi conto della presenza di una sorta di concorrenza sleale.

Prezzi troppo alti

Nella sua lettera agli investitori del 2018 si lamentava del fatto che già dal 2017 i prezzi fossero solo accettabili. Una situazione che già nel 1969 si era verificata e anche in quel caso la Berkshire Hathaway preferì tirare i remi in barca. Tornando alla situazione attuale, inoltre, l’asticella si sta alzando sempre più verso l’alto. Il motivo?

Tassi bassi ormai da un decennio e denaro fresco a disposizione sempre. Un mix pericoloso che, come notato più volte, rischia di far gonfiare gli asset. Anche grazie a strategie di buyback.

Le bolle che vide nel 2000

Bolle che  Warren Buffett aveva intravisto anche negli anni 90. In quel caso la decisione fu perentoria: nessun investimento nelle dot.com. Troppo alto il valore, incontrollabili gli andamenti delle quotazioni. Insomma: pericolo ovunque. Ed ebbe ragione. E poco più tardi, nel 2005, sempre rivolgendosi agli investitori, Buffett ammise: ci sono molti soldi in giro ma anche la possibilità di fare acquisti banali e non redditizi. una strategia che di lì a poco avrebbe ripagato il miliardario. Con la crisi del 2009 e la svendita sui mercati, Buffett riuscì a comprare a prezzi di saldo. Non solo, ma anche ad assicurare finanziamenti che poi si rivelarono vitali per società come Goldman Sachs.

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